“La Provvidenza di Dio sempre ci precede. Pensate che ha già deciso quale sarà la prossima tappa di questo grande pellegrinaggio iniziato nel 1985 da san Giovanni Paolo II! E perciò vi annuncio con gioia che la prossima Giornata mondiale della gioventù – dopo le due a livello diocesano – sarà nel 2019 a Panama. Invito i vescovi del Panama ad avvicinarsi per una benedizione”. Con queste parole il Papa ha dato l’annuncio del prossimo appuntamento mondiale con i giovani.
“Un immenso grazie va a voi, cari giovani!”, ha esclamato prima di recitare l’Angelus dal Campus Misericordiae con i giovani presenti (oltre 1 milione e mezzo): “Avete riempito Cracovia con l’entusiasmo contagioso della vostra fede. San Giovanni Paolo II ha gioito dal Cielo, e vi aiuterà a portare dappertutto la gioia del Vangelo. In questi giorni abbiamo sperimentato la bellezza della fraternità universale in Cristo, centro e speranza della nostra vita. Abbiamo ascoltato la sua voce, la voce del Buon Pastore, vivo in mezzo a noi. Egli ha parlato al cuore di ciascuno di voi: vi ha rinnovati con il suo amore, vi ha fatto sentire la luce del suo perdono, la forza della sua grazia. Vi ha fatto sperimentare la realtà della preghiera. È stata una ‘ossigenazione’ spirituale perché possiate vivere e camminare nella misericordia una volta ritornati ai vostri Paesi e alle vostre comunità”.
“Qui accanto all’altare c’è l’immagine della Vergine Maria venerata da san Giovanni Paolo II nel Santuario di Calvaria”, ha ricordato il Papa: “Lei, la nostra Madre, ci insegna in che modo l’esperienza vissuta qui in Polonia può essere feconda; ci dice di fare come lei: non disperdere il dono ricevuto, ma custodirlo nel cuore, perché germogli e porti frutto, con l’azione dello Spirito Santo. In questo modo ognuno di voi, con i suoi limiti e le sue fragilità, potrà essere testimone di Cristo là dove vive, in famiglia, in parrocchia, nelle associazioni e nei gruppi, negli ambienti di studio, di lavoro, di servizio, di svago, dovunque la Provvidenza vi guiderà nel vostro cammino”.
(dagli inviati Sir a Cracovia)