Originario di Mansuè, martirizzato nel 1980 e beatificato nel 2022 a San Salvador, il beato Cosma Spessotto è stato un uomo che ha saputo coniugare, in modo esemplare, la fede e l’azione, dedicandosi con grande generosità alla sua comunità parrocchiale, San Juan Nonualco, di cui è stato parroco per quasi 30 anni.

Padre Cosma non ha lasciato molti scritti: principalmente lettere che inviava ai familiari, ai benefattori, ai confratelli francescani… ed annotazioni sulla vita della comunità nella Cronaca parrocchiale. Nella “Positio”, il testo base in cui è stata raccolta tutta la documentazione necessaria per il processo di beatificazione, sono elencati questi suoi scritti e, in una nota, è segnalato anche l’unico libro che padre Cosma ha pubblicato. Ed è proprio il caso del volume che vede la luce ora, grazie alla curatela del prof. Giuliano Ros, dell’Istituto diocesano "Beato Toniolo. Le vie dei santi", e alla traduzione del prof. Renzo Miotti, dell’Università di Verona, che con perizia hanno messo a disposizione del lettore italiano l’unico libro realizzato dal Beato Cosma, originariamente pubblicato in spagnolo nel 1976, a San Salvador, per la tipografia “Emiliani” dei padri Somaschi.

“Manuale Pratico di Viticoltura Centroamericana. El Salvador, terra promessa dell'uva” è l’esatta traduzione del titolo originale del volume, il cui significato padre Cosma spiega nell’Introduzione: “Ho deciso di scrivere questo piccolo libro su suggerimento di numerose persone che, visitando il mio piccolo vigneto sperimentale, mi hanno tempestato di domande. Questo non è un trattato di viticoltura ma un piccolo manuale d’orientamento pratico per tutti coloro che sono interessati ad avviare la coltivazione della vite in El Salvador e in America Centrale”. L’obiettivo della pubblicazione, quindi, era condividere delle conoscenze – quelle della coltivazione della vite – per consentire ad altre persone di realizzare quanto Padre Cosma aveva iniziato nel piccolo vigneto da lui avviato nella parrocchia di San Juan Nonualco: “La produzione attuale – scriveva ai familiari in una lettera del 18 gennaio 1977 – è di 4-5 quintali per raccolto, con due raccolti all’anno. Non è quindi ancora molto abbondante (…) Alcune varietà, come la qualità “Italia”, producono numerosi, belli e ricchi grappoli”.

Quest'opera, finalmente tradotta in italiano, esprime la passione di un pastore per la sua comunità e dà testimonianza, una volta di più, dell’intraprendenza e della concretezza del Beato. Per tutti questi motivi, si deve essere grati all’Istituto diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” che ha patrocinato la pubblicazione, resa possibile anche grazie al contributo del Comune di Mansuè e del Comitato Ricreativo Basalghelle.