ODERZO: l'azienda Biotecnologie 2.0 dona 50 mila euro per la ricerca contro il cancro
Dopo un incontro di sensibilizzazione dei dipendenti con Avis e Aido
Redazione Online
11/12/2025

Una mattinata tutta dedicata alla sensibilizzazione alla donazione. Il lavoro e la produzione si sono fermati per mezza giornata all’interno degli stabilimenti di Bioenologia 2.0 di Oderzo, azienda leader nella produzione di lieviti freschi per l’enologia, la birra e la panificazione, nonché prodotti di alta gamma per l’agricoltura. Dipendenti e collaboratori si sono riuniti per partecipare a una conferenza tenuta da Angelo Tronchin, presidente provinciale dell'AIDO, Mirco Tomasella, presidente dell'AVIS di Salgareda, e Alessandro Larcher, medico urologo specialista nella cura del tumore al rene.

“Tutto nasce dalla malattia che ha colpito una nostra dipendente - ha spiegato Maurizio Polo, amministratore unico di Bioenologia 2.0 e Laboratorio Polo - e che per fortuna, e grazie a un delicato trapianto di reni, oggi sta bene”. Toccante la testimonianza di Teresa Gobbo, che ha ripercorso le tappe del suo calvario: “La malattia è coincisa con l’evento più bello della mia vita, la nascita dei miei tre gemelli. In seguito ad una forte emorragia sono finita in rianimazione e in dialisi. Ricordo che guardavo la flebo e le sacche di sangue che mi venivano somministrate, 26 in tutto, pensando con gratitudine ai donatori che avrei voluto ringraziare uno a uno”. Vent’anni dopo Teresa si è ritrovata in lista d’attesa per un nuovo rene: “La telefonata è arrivata inattesa mentre guardavo la televisione con mio marito, dopo un anno e mezzo, e grazie a un donatore anonimo che, perdendo la sua, mi ha ridato la vita. Sono così tornata alla mia famiglia, al mio lavoro, alle mie passioni”.

Il presidente provinciale dell'AIDO Angelo Tronchin ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione: “Purtroppo tra la popolazione sono aumentate paure e disinformazione. Per questo l’associazione è fortemente impegnata sul fronte della corretta divulgazione. I numeri: 2110 donatori in Italia nel 2024. Un terzo delle persone morte in rianimazione hanno detto no alla donazione degli organi. Il Veneto? Un’isola felice con 40 donatori per milione di abitanti. Abbiamo un record positivo in Italia, anche se, purtroppo, gli oppositori sono in aumento anche da noi. I tempi di attesa? La media è di tre anni. Sono in aumento, per fortuna, la donazione dei tessuti e delle cellule staminali”. Per un trapianto serve molto sangue: “Di sangue abbiamo tanto bisogno - ha affermato il presidente dell'AVIS di Salgareda Mirco Tomasella - sia per i trapianti che per gli incidenti o le malattie. Mancano donatori, o meglio non c’è ricambio generazionale. Il problema grosso oggi è il plasma, che sempre più spesso siamo obbligati a importare dall’estero. Iscriversi all’AVIS e diventare donatori è semplice ed è un modo utile per essere utili agli altri”.

“Ho fatto dell’innovazione e della ricerca in campo enologico lo scopo della mia vita professionale. Aiutare chi lavora ogni giorno per sconfiggere il cancro, è ora un dovere morale e contribuirà a rendere più speciale il mio Natale”. Così Maurizio Polo, consegnando nelle mani del dottor Alessandro Larcher, urologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano e specialista nella cura del tutore al rene, un assegno dell’importo di 50mila euro. Il denaro, che va ad aggiungersi ai 125mila euro devoluti negli anni scorsi, è stato versato alla Fondazione Amici di URI ETS, Istituto all’avanguardia nella ricerca e nel trattamento dei tumori.

“Per il terzo anno consecutivo ho deciso di devolvere alla ricerca contro il cancro l’intero introito aziendale derivante dalla vendita di Biostan, un prodotto attivo contro alcune delle malattie più insidiose della vite, come la flavescenza dorata, e dei frutteti. Il denaro donato è strettamente legato alla ricerca, che ci contraddistingue e che è finalizzata a una viticoltura, e più in generale una agricoltura, sempre più sostenibile e sana”.

“Tengo a ringraziare a nome mio, della Fondazione Amici di URI e di tutti i ricercatori di URI (l’Urological Research Institute del San Raffaele di Milano) Maurizio Polo - ha detto il dottor Alessandro Larcher - per la sua generosità che ci permette di sostenere alcuni dei progetti di ricerca preclinica, traslazionale e clinica, dedicati studio delle malattie urologiche ed andrologiche. Donare per sostenere la ricerca significa fare la differenza e dare speranza a molti pazienti e a tutti loro cari”.

La Fondazione URI è impegnata nella ricerca di trattamenti all’avanguardia nella diagnosi dei tumori, sul fronte delle cure mirate al miglioramento della qualità della vita dei pazienti e nell’ottimizzazione della tecnica chirurgica robotica alla ricerca di nuovi bio-marcatori, fino all’utilizzo di farmaci ormonali e immunoterapici e dell’intelligenza artificiale. I progetti in corso riguardano i tumori alla prostata, al rene, alla vescica e alle vie urinarie.