VENETO: il sistema veneto dei formaggi DOP torna a sorridere
Soprattutto grazie al Provolone Valpadana
Redazione Online
09/10/2025

l sistema veneto dei formaggi DOP torna a sorridere. Dopo i cali che nel biennio post-Covid erano diventati una costante, il comparto evidenzia un’inversione di tendenza: nel 2024 la produzione di forme a denominazione è cresciuta dell’1,9% rispetto al 2023, con circa 50.048 tonnellate di formaggio prodotte. A certificarlo il report pubblicato dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, che ha anche fornito dettagli quantitativi sulle varie tipologie di formaggio DOP.

Principale responsabile di questo rialzo annuale è il Provolone Valpadana (+26% sul 2023), seguito dal Monte Veronese (+4,8%) e dal Grana Padano (+2,6%). Presentano delle riduzioni invece il Montasio (-4,3%), il Piave (-6,8%) e la Casatella Trevigiana (-3%), mentre le produzioni di Asiago si mantengono stabili. L’incremento del 2024 si inserisce in un contesto che, sul lungo periodo, appare comunque in contrazione: i dati quantitativi relativi agli ultimi quindici anni mostrano una flessione complessiva nelle tonnellate di forme prodotte (-9%). Nello specifico, si osserva una crescita nella produzione di Monte Veronese (+23,6%), Casatella Trevigiana (+52,4%) e Piave (+3,2%).

Al contrario risultano in calo le produzioni di Montasio (-18,4%), Asiago (-15,5%), Provolone Valpadana (-8,1%) e Grana Padano (-5,1%).  Nonostante i diversi segni meno, i formaggi DOP continuano a rappresentare una quota imprescindibile dell’economia casearia veneta: secondo gli ultimi dati del SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), in Veneto vengono prodotte 1,2 milioni di tonnellate di latte e quasi la metà di queste (il 47,9% per la precisione) sono destinate alla produzione di formaggi a Denominazione di Origine Protetta nei caseifici regionali. Un sistema, dunque, che, per la Regione, ha un valore fondamentale, e non solo dal punto di vista economico.