
“Insegnate a coltivare una relazione con Gesù. Il suo amore ravvivi in tutti noi la speranza che non delude”. È l’invito rivolto in inglese da Papa Leone XIV ai catechisti di tutto il mondo, durante i saluti ai fedeli presenti in piazza San Pietro per l’udienza giubilare. “God bless you all!”, ha concluso il Pontefice in inglese, salutando i pellegrini provenienti da Inghilterra, Australia, Indonesia, Kuwait, Thailandia e Stati Uniti. In lingua tedesca, il Papa ha richiamato l’esempio di sant’Ambrogio di Milano, “che vi incoraggi a rispondere, con semplicità e disponibilità, alla chiamata che ciascuno riceve in modo personale e a preparare la strada al Regno di Dio”. Un’esortazione alla speranza anche nel saluto agli ispanofoni: “Chiediamo al Signore di saper intuire la sua presenza nella nostra vita e, seguendo le sue orme, di servire con generosità la Chiesa, irradiando speranza”.
Ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai catechisti, Leone XIV ha augurato di non perdere “il coraggio e la dedizione nell’annunciare la buona novella di Gesù, in modo particolare ai bambini, affinché crescano intuendo che Dio li ama e ha per loro grandi sogni”. Infine, salutando i polacchi giunti per il Giubileo della Speranza, il Papa ha incoraggiato a “seminare il seme del Vangelo nei cuori dei giovani”, affrontando con forza “le sfide difficili” e “ascoltando il senso di fede del popolo di Dio”.
Commentando il Vangelo di Luca, il Pontefice ha riflettuto sul “sensus fidei”, definendolo “un ‘sesto senso’ delle persone semplici per le cose di Dio”. “Il Giubileo ci rende pellegrini di speranza – ha spiegato – perché intuiamo un grande bisogno di rinnovamento che riguarda noi e tutta la terra”. Intuire, ha aggiunto, è “un movimento dello spirito, una intelligenza del cuore che Gesù ha riscontrato soprattutto nei piccoli, cioè nelle persone di animo umile”. Spesso, ha osservato, “le persone dotte intuiscono poco, perché presumono di conoscere”, mentre i piccoli “hanno ancora spazio nella mente e nel cuore, perché Dio si possa rivelare”. “Gesù esulta di questo – ha proseguito – è pieno di gioia, perché si accorge che i piccoli intuiscono”. "Dio è semplice e si rivela ai semplici" ha affermato il papa.
Richiamando il magistero del Concilio Vaticano II, Leone XIV ha sottolineato che “c’è un’infallibilità del popolo di Dio nel credere, della quale l’infallibilità del Papa è espressione e servizio”. E ha concluso: “Il popolo capisce se stiamo diventando cristiani o no. E ci può correggere, ci può indicare la direzione di Gesù”.