I restauri in corso alla chiesa parrocchiale di San Nicola vescovo, finanziati attraverso i fondi dell’8xmille, hanno riservato delle belle sorprese. Sotto i due strati di pittura, che erano stati dati negli anni Venti e nel 1974, è emerso l’antico marmorino originario. Non solo: sono apparsi notevoli affreschi raffiguranti i quattro Evangelisti (Luca, Marco, Matteo e Giovanni); inoltre, le quattro croci risalenti alla consacrazione della chiesa.«Siamo entusiasti di questi lavori – dice il parroco don Ezio Segat -. La scelta di attuare il restauro non era più rinviabile ed è stata condivisa in modo unanime con la comunità. L’interno era annerito dal tempo, dal riscaldamento. Gli ultimi lavori di sistemazione erano stati svolti nel '74, vale a dire cinquant’anni fa. Era necessario procedere».
Sembra quasi che il caso abbia voluto premiare il coraggio di don Ezio e della comunità: nessuno immaginava che sotto l’intonaco si celassero degli affreschi così importanti. «Siamo partiti con l’intento di valorizzare la chiesa ed abbiamo avuto un risultato superiore alle aspettative – prosegue il parroco -. Nella cupola del transetto sono comparsi degli affreschi raffiguranti i quattro Evangelisti con i loro simboli. Ad esempio, in quello di San Marco (vedi foto sotto) ci sono dei cupoloni che sembrano richiamare la basilica di Venezia. Sono emerse anche le quattro croci realizzate all’epoca della consacrazione della chiesa; le stanno restaurando. Inoltre, è stato confermato che l’altare di destra era quello di San Nicola, il santo nostro patrono al quale la chiesa è intitolata. A sinistra, dove ora c’è il tabernacolo, vi era l’altare della Madonna: la tela che la raffigura adesso è sul Battistero. Il nostro intento è di ricollocare i santi ai loro altari originari, naturalmente previo assenso dell’ufficio diocesano di Arte Sacra e della Soprintendenza. Colgo l’occasione per ringraziarli entrambi: la loro collaborazione e disponibilità sono state davvero ottime».
Già alcuni parrocchiani hanno potuto rendersi conto della trasformazione avvenuta nella chiesa: il consiglio degli Affari Economici è andato in sopralluogo per due volte, per toccare con mano l’avanzamento dei lavori.«Un giorno – prosegue don Ezio – abbiamo aperto le finestre e l’interno della chiesa è apparso luminosissimo, quasi non c’era bisogno di accendere l’illuminazione. La navata è molto chiara, le vele sono proprio belle bianche, l’ambiente è assai più luminoso di come lo si ricordava».
La chiesa di Lutrano è molto antica. Eno Bellis, nelle sue ricerche, scrive: “Dal Verci, sappiamo che il vescovo di Ceneda Pietro Calza, facendo la visita pastorale a Lutrano il 22 novembre 1288, si incontrò con i signori Da Porcia in curtina ante ecclesiam San Nicolai. Nel corso della visita pastorale del 12 novembre 1474 il vescovo Nicolò Trevisan ordinò il restauro della chiesa di San Nicola che minacciava rovina”.
Ora il cantiere è a buon punto. I restauri degli affreschi dovrebbero concludersi. Si procederà poi con il completamento della navata centrale. All’opera ci sono le maestranze della Fi.Be srl di Fontanafredda. «Ci sono altri interventi da svolgere – aggiunge don Ezio – l’impianto elettrico è vetusto, anch’esso ha bisogno di essere rifatto. Vorremmo cambiare la caldaia del riscaldamento, passando ad un impianto a metano. Per tutto questo dobbiamo attendere il 2025: sono interventi costosi che richiedono risorse economiche che in questo momento non ci sono. Tutto il restauro che è stato realizzato finora è stato possibile grazie ai fondi dell’8 per mille. Da parte mia evidenzio come i nostri parrocchiani abbiano l’esempio tangibile che la loro volontà, espressa nella firma all’8 per mille, è tradotta nelle opere che sono state realizzate nella nostra chiesa».La firma conferma l’oculata gestione delle risorse, che ritornano direttamente a sostegno della comunità.
Annalisa Fregonese