Lo splendore e lo stupore di 40 opere d’arte giunte ad Illegio, in Carnia, per raccontare una virtù, quella del coraggio, dotata non soltanto di una spiccata statura civile, ma anche di un’intima sacralità morale.
Ecco svelato il tema della ventesima esposizione, targata 2024, ospitata dal 18 giugno in quella che fu l’antica casa dei presbiteri della parrocchia illegiana, nella quale sono transitati, lungo 4 lustri, più di 600 mila visitatori, nazionali e internazionali, attratti dai profili culturali, sempre sorprendenti e corposi, degli eventi promossi da don Alessio Geretti, ideatore e direttore scientifico del progetto e dal fascino paesaggistico della conca illegiana e della celebre pieve di San Floriano del nono secolo.
Per l’edizione del ventennale si è voluto volgere lo sguardo e disporre gli animi a cogliere l’universale spessore e la duplice valenza, attraverso la pregnanza pittorica e la carica espressiva di 40 capolavori, del coraggio, inteso sia nella grandezza del gesto esteriore, del cimento eroico, dell’impresa epica rappresentato nella profondità della vocazione spirituale, della scelta etica, della passione sacrificale. Intensità poetica, suggestione compositiva, esplosione estetica, vibrante colorismo e immensità prospettica scandiscono il percorso, via via sempre più coinvolgente, delle sezioni e delle sale costitutive della mostra, che muovono, su un arco cronologico di 2500 anni, dalle radici antichissime e mitologiche dell’ardimento, lungo le dimensioni medievali e rinascimentali dell’evoluzione raffigurativa, religiosa, biblica e letteraria, senza dimenticare le gesta storiche del patriottismo risorgimentale, fino alle sperimentazioni dilatate e spregiudicate delle avanguardie astratte del Novecento.
Al centro, protagonista, la maestria degli artisti, quali interpreti mirabili delle svariate sfumature e sfaccettature di un coraggio, denso e pregno, più della vita stessa. Si stagliano tra le numerose perle ammirabili, in spazi, quelli della Casa delle esposizioni, che profumano di una solennità visiva intrisa di eternità, alcune delle quali, ben 11 opere, va ricordato, frutto di prestiti da collezione del tutto inaccessibili al pubblico, il “San Sebastiano” di Pietro Perugino nella sua ieratica monumentalità; “La presa di Cristo nell’orto degli ulivi” di Michelangelo Merisi, il Caravaggio, nella sua teatralità drammatica; “Giuditta e Oloferne” di Louis Finson, degno continuatore dell’incisiva lezione caravaggesca; “Il martirio di san Bartolomeo” nel tocco raffinato e simbolista di Mattia Preti; il “Cristo” del Guercino nella sua sublime e splendida profezia di salvezza, che irrompe nella storia e ne muta il corso per sempre; l’astrattismo elegante e musicale di Wassilij Kandiskij e le sculture sferiche magmatiche di Arnaldo Pomodoro, che incarnano superbamente, nell’ultima sala espositiva, gli emblemi allegorici dei tempi moderni, irrequieti e sospesi, tra elevazione e declino, tra armonia e caos.
«La mostra di quest’anno – sottolinea don Alessio Geretti – rincuora e lancia, sul tema del coraggio, un messaggio, spirituale ed etico, molto forte. La sentiamo come un atto d’amore, d’intelligenza e di speranza verso l’uomo. Un viaggio nella storia dell’arte, che diventa un omaggio alla coscienza, quando sa reagire libera e lucida alle sfide più ardue».
La mostra “Il coraggio” sarà aperta al pubblico fino al 3 novembre nella Casa delle esposizioni, a Illegio (Udine) in questi orari: domenica 9.30-19.30; da martedì a sabato 10-19; ad agosto aperta anche il lunedì. Costo del biglietto: 12 euro. È necessaria la prenotazione: 0433-44445. Info: www.illegio.it.
Elena Pilato
(Di seguito, alcune foto inviateci da un lettore che ha visitato - entusiasta - la mostra)