Allevatori: "Con i controlli funzionali garantita la qualità del 73% del latte veneto"
Il presidente Floriano De Franceschi: “la crisi del latte non si arresta.Vent’anni fa veniva pagato 800 lire al litro, oggi 0,35 euro, a fronte di costi di produzioneche si sono moltiplicati e di una concorrenza senza regole sui derivati”.
Prima uscita pubblica questa mattina, in occasione dell’assemblea generale dell’Arav nella sede del Foro Boario a Vicenza, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, che ha rilevato le criticità del settore e promesso un diretto costante interessamento. Anno ricco di soddisfazioni il 2014, sul versante dell’attività svolta, ma crisi e finanziamenti indispensabili per proseguire con l’impegno mettono seriamente in pericolo il lavoro dell’Arav. Importante il dato sui controlli funzionali, garanzia di efficienza e qualità. La percentuale delle aziende in controllo funzionale rispetto al totale delle aziende con vacche da latte in Veneto, tra il 2005 ed il 2014, infatti, è passato dal 31,8% al 34,9%. Questo dato confrontato, con il 73,71% del latte prodotto dalle stalle in controllo funzionale, rispetto al totale del latte prodotto in Veneto, fa comprendere come il territorio sia caratterizzato da stalle di vacche da latte con pochi capi. Decisamente positivo l'aumento del numero dei soci, che ad oggi sono 1416, con un aumento di 101 soci rispetto al 31.12.2013. Ed a questi si aggiungono 415 aziende non sono iscritte al libro soci a cui Arav offre i propri servizi. L’assessore Giuseppe Pan è stato chiaro: “il mio impegno sarà costante ed intendo restare in dialogo con il mondo degli allevatori per rilevare criticità ed esigenze e promuovere il latte 100% italiano”.
Nel corso dell’assemblea, infatti, più delegati sono intervenuti puntando il dito contro l’Europa, complice di storture che favoriscono, di fatto, la proliferazione di prodotti quali il formaggio prodotto con il latte in polvere. “Non possiamo accettare questa situazione dall’Europa – sottolinea l’assessore Pan – e dobbiamo pretendere che i nostri europarlamentari si diano da fare per tutelare le nostre eccellenze ed il lavoro di realtà come Arav, che quotidianamente sono impegnate nella difesa di aziende zootecniche e consumatori”. Tra i presenti all’assemblea il presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza ed il direttore Pietro Piccioni, il presidente di Aprolav (Associazione produttori di latte del Veneto) Terenzo Borga, il direttore di Unicarve Giuliano Marchesin, il direttore del Consorzio zootecnico veneto Giancarlo Biscotto, il dirigente del settore Agroambiente della Regione Veneto Riccardo De Gobbi e le organizzazioni sindacali.
Significativo il lavoro di sollecitazione che Arav ha fatto nei confronti della Regione Veneto in sede di approvazione del bilancio 2015, per effetto dei ritardi sull’approvazione, da parte dell’Unione Europea, del Piano strategico nazionale per gli interventi in agricoltura del Mipaaf e del Piano di sviluppo rurale del Veneto. “Abbiamo lavorato per far capire alla Regione, in fase di preparazione del bilancio 2015 – spiega il presidente dell’Arav, Floriano De Franceschi - che si doveva prevedere la quota di finanziamenti per la tenuta dei libri genealogici ed i controlli funzionali. Tuttavia, sono stati previsti solo 500mila euro, mentre il Ministero ha disposto per il Veneto nel 2015, circa 1.342.000 euro, decretando che, in attesa di un accordo nel Comitato Stato-Regioni, siano impegnati il 70% dei fondi previsti. Alla luce di tutto ciò chiediamo alla Regione che, in assestamento di bilancio, siano previsti i fondi indispensabili per il funzionamento di Arav. Tanto più che solo ora, la Regione Veneto, ha erogato circa un milione, degli oltre tre milioni e mezzo di euro che Arav avanza per le competenze 2014”.
Il 2015 è iniziato all’insegna dell’abbassamento del prezzo del latte. Questo abbassamento viene in parte frenato grazie alla funzione sociale delle cooperative presenti in Veneto. “Se il latte è considerato un bene strategico – sottolinea il presidente De Franceschi – il pubblico deve intervenire a correggere le storture di mercato. Questo è un problema politico di cui il Mipaaf e la Regione Veneto devono farsi carico, portando in Europa proposte d’intervento”. Di sicuro le cagliate che entrano dall’estero e fanno prodotto italiano, come la mancanza dell’obbligatorietà di scrivere in etichetta l’origine del prodotto su tutti i derivati del latte, i loro trasformati ed il latte a lunga conservazione, contribuiscono a favorire le speculazioni. Nel merito interviene anche il presidente nazionale Aia, Pietro Salcuni: “il lavoro che noi allevatori facciamo serve alle aziende, ma anche ai consumatori. Efficienza e tracciabilità del prodotto, infatti, sono fondamentali ed il mondo politico deve comprendere e favorire questi processi, non ostacolarli limitando le risorse. I controlli funzionali e la raccolta di dati hanno una funzione determinante, inoltre, per arginare la pirateria”.
La qualità è lo snodo cruciale. “Oggi più che mai le stalle hanno bisogno di qualità nel latte, di ottimizzare quei fattori che in stalla incidono sul reddito. Per questo – prosegue il presidente De Franceschi – stiamo cercando di favorire l’utilizzo del programma Sialleva, per la gestione della stalla nelle stalle in controllo funzionale. E con l’Apa di Vicenza, il Centro Tori di Bassano ed Aia a novembre 2014 abbiamo costituito la commerciale regionale Vba Sca Veneto, per contenere i costi e gestire al meglio la vacca da fine carriera, i vitelli nati ed i servizi assicurativi con Assialleva”.
Significativo il lavoro in corso con l’Università di Padova per ricercare margini di miglioramento sulla qualità del latte, sulle emissioni di gas in atmosfera e sul contenimento dei nitrati, grazie alla collaborazione del Martino Cassandro; del prof. Giovanni Bittante con il progetto MeetBull, per favorire la filiera carne 100% italiana, garantendo la rimonta nelle stalle da latte; con la prof.ssa Flaviana Gottardo per ridurre l’emissione dei gas serra e per il miglioramento della qualità dell’aria negli allevamenti. Ed in collaborazione con Veneto Agricoltura, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Intermizoo, Unicarve ed Azove, sono giunti al termine i progetti: Cheesebull per lo studio genetico dell’attitudine casearia nel latte, Ghge per la riduzione dei Gas serra negli allevamenti, MeetBull per favorire la nascita della filiera 100% italiana nei bovini da carne.
Strategica la funzione tecnica. L’assistenza tecnica specialistica per la zootecnia del Veneto, abbinata ai controlli funzionali risulta indispensabile per una gestione efficiente della stalla. Il laboratorio dell’Arav è stato potenziato con macchine che permettono di eseguire nuove analisi. Nel 2014 sono nate le Sezioni regionali della Razza Frisona, Bruna, Pezzata Rossa e Rendena. E le Sezione Equidi ed Ovicaprini completano le Sezioni regionali presenti nell’Arav, al fine di promuovere e valorizzare le singole razze. Mentre per la Sezione Suini si sta lavorando per la prossima costituzione. “Chiediamo ad Aia di essere più incisiva, in sede governativa e nell’opinione pubblica, sui servizi che stiamo svolgendo che sono unici per permettere una sicurezza al singolo capo sulla qualità del latte e la sua tracciabilità. L’opinione pubblica – conclude il presidente De Franceschi – può essere un nostro alleato se conosce l’attività istituzionale che svolgiamo. Sul premio accoppiato, riteniamo sia stata persa un’occasione per aiutare le stalle nella loro gestione. L’attuale scelta su parametri fissi, senza indirizzare le stalle a percorsi di qualità, è una scelta indubbiamente poco accorta”.
Positiva anche la nota di bilancio: l’esercizio, infatti, si è chiuso in pareggio, nonostante i consistenti crediti vantati da Arav. Fa ben sperare il commento dell’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan: “le istituzioni non sempre aiutano gli imprenditori a svolgere il loro compito. E quando non sono le norme ad ostacolare il lavoro, lo fa la burocrazia. Il mio primo impegno sarà nella direzione di snellire gli incartamenti. Gli imprenditori devono poter lavorare, non fare gli eroi per poter sopravvivere”.
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