Ancora polemiche per la preghiera dell'alpino
False notizie su presunte proibizioni della Diocesi di Vittorio Veneto riguardo alla preghiera dell'alpino.
Non è vero che sia stata “Sfrattata la preghiera dell’Alpino” come scrive oggi la Tribuna di Treviso. Non è nemmeno esatto dire che la preghiera doveva essere recitata alla fine di un concerto in chiesa di Fiaschetti di Caneva, diocesi di Vittorio Veneto. La realtà è tutt’altra.
Il 4 novembre, come è tradizione, è stata celebrata a Fiaschetti una messa in ricordo degli alpini “andati avanti”, come chiamano i loro defunti, chiesta dal gruppo alpini di Caneva. Alcuni giorni prima una delegazione degli alpini ha incontrato il parroco d. Luca Modolo per concordare lo svolgimento della rito e in quella occasione gli alpini hanno proposto di recitare la preghiera degli alpini al termine della celebrazione, fuori della chiesa, per evitare qualsiasi polemica. “E’ stata una nostra spontanea richiesta - assicura Cesco Tomasella di Caneva che ha guidato il gruppo - il parroco non c’entra”. La stessa cosa ha confermato d. Modolo: “Ci siamo accordati con il gruppo sui canti e su altri particolari e, senza che io lo chiedessi, il gruppo ha proposto di recitare la preghiera fuori della chiesa, dopo alcuni canti del coro Ana di Vittorio, seguiti alla messa e prima della festicciola in canonica con la quale abbiamo ha concluso l’incontro in tutta amicizia”.
Non si capisce perché certa stampa si ostini a mettere in contrapposizione il Vescovo di Vittorio Veneto e il gruppo degli alpini, inventando fatti che non sussistono.
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