COMMERCIO ESTERO: Treviso in stagnazione, bene l'occhialeria a Belluno
I dati della Camera di Commmercio Treviso Belluno nei primi 9 mesi del 2019
“Continuiamo a soffrire – commenta a caldo il Presidente della Camera di Commercio di Treviso Belluno, Mario Pozza: continuiamo a risentire dell’incertezza globale che colpisce in particolare le vendite all’estero di macchinari industriali, legata a doppio filo al calo della domanda in beni strumentali”.
“Posso solo sottolineare – continua Pozza – che l’andamento tendenziale delle esportazioni trevigiane non peggiora rispetto al bilancio che emergeva con i dati al primo semestre. Già questo è un segnale di tenuta. Ed è una dinamica che ci accomuna ad altri segnali che provengono dalle altre economie dell’area euro. Il punto di minimo dovrebbe essere stato raggiunto, in questo strano ciclo non di crisi né di crescita. Consideriamo anche lo strumento del canale e-commerce che permette di accedere a nuovi mercati e a modificare il proprio modello di business”.
“Per l’occhialeria – conclude il Presidente - non possiamo che congratularci con i risultati di questa filiera: globale nei mercati, con interessanti crescite anche nei mercati dell’America Latina, ma per nostra fortuna profondamente radicata nel territorio. Penso che questo equilibrio globale/locale sia il suo vantaggio competitivo. Fondamentale governare quei fattori che ne consentono la replicazione e il consolidamento, a partire dall’investimento nei saperi”.
Il quadro generale
La persistente debolezza della congiuntura internazionale - legata al perdurare degli effetti delle politiche tariffarie, unitamente alla decelerazione delle maggiori economie asiatiche, alla contrazione dell’industria manifatturiera tedesca e all’eventualità di un hard Brexit - sta continuando a penalizzare fortemente il commercio mondiale ed in particolare quello dei principali Paesi europei che presentano ritmi di crescita sempre più contenuti.
Anche il commercio estero italiano ha subìto un rallentamento che risulta confermato dai dati diffusi dall’Istat per i primi nove mesi del 2019: le esportazioni registrano un +2,5% (contro il +3,7% di un anno fa) mentre le importazioni si fermano al +0,7%, ben al di sotto del risultato dello stesso periodo dell’anno precedente (+5,5%). Dinamica analoga si osserva per il Nord-Est: la crescita si ferma al +1,9%, contro un aumento più che doppio registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+4,7%). Tra le regioni più dinamiche si segnala l’Emilia-Romagna (+4,8%), con un risultato quasi in linea con quello dell’anno precedente, mentre il Veneto si ferma al +1,1% (contro il +3,5% di un anno fa). Fanno la differenza, in Emilia Romagna, i settori dell’alimentare (+27,6%, pari a circa +1 miliardo di euro in più rispetto ai primi nove mesi del 2018) e i mezzi di trasporto (racing, ma anche nautica da diporto): +11,4%. Va bene anche il settore dell’abbigliamento (+5,7%).
I risultati della provincia di Treviso, ai primi nove mesi dell’anno, sono all’insegna della sostanziale stagnazione, in linea con quanto già evidenziato nei precedenti trimestri. Le esportazioni flettono del -0,9% su base annua (contro l’incremento del +5,8% dello stesso periodo dell’anno precedente) mentre le importazioni segnano un -1,7% (era pari al +3,1% la variazione tendenziale dell’anno scorso).
La provincia di Belluno, invece, conferma il trend in crescita delle esportazioni (+4,9%), (contro un -1,0% rilevato lo scorso anno), al traino dell’occhialeria (+6,6%); in flessione, invece, le importazioni (-6,2%).
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