DIOCESI: preghiera per la pace in Ucraina a Ponte della Priula
In comunione con tutte le diocesi d'Italia e d'Europa
Ieri sera, nel tempio votivo di Ponte della Priula, si è celebrata una santa messa, in comunione con tutte le diocesi d'Italia e d'Europa, per le vittime del conflitto in Ucraina. La messa è stata presieduta dal vescovo Corrado che nell'omelia ha commentato in particolare le letture previste dalla liturgia del giorno. "Orsù, uccidiamolo! - ha esordito, citando il brano di Gen 37, quello del contrasto tra Giuseppe e i suoi fratelli - Per ben due volte nelle letture di questa messa torna questa impressionante espressione che manifesta un desiderio di morte. Se ci pensiamo, la guerra è sempre espressione di questo malvagio desiderio di sopprimere il fratello, di eliminarlo o di ridurlo in proprio potere impossessandosi delle sue cose, della sua libertà e della sua vita".
"Ed è impressionante - ha continuato - che questo desiderio diventi non il desiderio di una singola persona, ma di un gruppo, di tutti (...) Uno solo dei fratelli di Giuseppe manifesta qualche rimorso e riesce, in qualche misura, a frenare il delirio omicida dei fratelli".
"Ebbene - ha attualizzato mons. Pizziolo - ciò che fa scandalo della guerra in Ucraina è che si tratta di una guerra del fratello contro il fratello: fratelli di etnia, cultura e appartenenza religiosa". Lo scandalo è dovuto anche al fatto che anche la dimensione religiosa è strumentalizzata per appoggiare la guerra.
"Certo - ha argomentato il presule - ci sono delle eccezioni, che però non sono in grado di frenare la violenza omicida della guerra. Il demone della guerra si rivela ancora una volta più forte della ragione e della buona volontà degli uomini". Se c’è un demonio che non può essere scacciato se non con la preghiera, è proprio il demonio della guerra: "Ascoltiamo, perciò, e mettiamo in pratica la parola di Gesù, ricordandoci del suo insegnamento: Chiedete e troverete, bussate e vi sarà aperto. Gesù ci invita a pregare con invadenza”. "Nello stesso tempo - ha concluso il vescovo Corrado - affidiamo nella preghiera al Signore tutti coloro che, a causa dell’aggressione russa e della guerra conseguente, sono morti: soldati, ma soprattutto civili: donne, bambini, anziani. Il Signore li accolga nella sua misericordia che per grazia è più grande delle nostre miserie e delle nostre cattiverie".
Al termine della messa è stata letta la preghiera per la pace in Ucraina, composta da papa Francesco.
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