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Didattica a distanza: sono ancora troppi gli esclusi

Il sondaggio di Cittadinanzattiva: la didattica a distanza nel 92% delle scuole. Al via la campagna “Riconnessi”

Didattica a distanza: sono ancora troppi gli esclusi

Il 92% delle scuole ha attivato la didattica a distanza (Dad) per lo più con lezioni in diretta su varie piattaforme (85%) e una durata media a lezione fra i 40 e i 60 minuti (69%). Lo rivela il sondaggio civico promosso da Cittadinanzattiva che ha coinvolto 1.245 soggetti fra genitori, insegnanti e studenti.

Buona la valutazione del lavoro svolto dai docenti in questa nuova veste (per il 60% degli intervistati). Ma si conferma la grande questione della esclusione di tanti studenti che – per lo più per mancanza di device, per inadeguata connessione e in parte anche per condizioni familiari difficili – non partecipano alle videolezioni.

Alcuni ne sono esclusi principalmente per: connessione inadeguata (48,5%), condivisione del dispositivo fra più fratelli o familiari (33,5%), assenza di dispositivi (24,5%), assenza di connessione (16,4%). All’istituto Pitagora di Policoro (Matera), ad esempio, quasi 8 alunni su 10 sono esclusi dalla Dad; grossi problemi anche in alcune scuole della Calabria e della Campania. Non si collegano i tre quarti delle classi al Nevio-Cinquegrana di Napoli, il 50% al De Franchis di Benevento e al Vivaldi di Torino.

Per questo  Cittadinanzattiva ha promosso la campagna “Riconnessi”, in partnership con la Federazione aree interne, per fornire abbonamenti dati, connessioni web via satellite e device elettronici a studenti e famiglie delle aree interne del nostro Paese. La raccolta fondi si svolge sulla piattaforma gofundme.com  ed è possibile segnalare scuole e famiglie che abbiano bisogno di strumentazione alla email riconnessi@cittadinanzattiva.it.

Per quanto riguarda le videolezioni, la modalità “in diretta”, è quella predominante (85%), ma non mancano le video lezioni registrate (10%) o la compresenza di entrambi gli approcci (5%). Durata media da un’ora (39%) a 40 minuti (30%). Nel 61% delle classi, tutti i docenti usano la stessa piattaforma. Il 46% giudica buono il servizio di videolezione e il 41% è soddisfatto della preparazione dei docenti. I compiti rimangono e nel 27% addirittura si registra un aumento.

Fonte: AgenSIR
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