ECONOMIA: il pericolo dei crediti incagliati
Confartigianato Veneto scrive a Regione, Prefetti e Province
Il decreto con cui un mese fa il Consiglio dei Ministri ha interrotto la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per gli interventi agevolati dal superbonus. Ma rimane sul tavolo in tutta la sua gravità il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi, per un ammontare (stimato dal Governo) di 19 miliardi di euro, che restano in carico a imprese e famiglie, e che se non saranno pagati mettono a rischio migliaia di cantieri nel solo territorio veneto: ad oggi sono oltre 48 mila le asseverazioni autorizzate tra condomini e villette in Veneto. L’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese della filiera delle costruzioni, con rischi di fallimento e di perdere decine di migliaia di posti di lavoro.
Per questo Confartigianato Imprese Veneto, in accordo con Confartigianato nazionale ed ANAEPA, ha deciso di scrivere al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e, dai territori, a Prefetti e Presidenti di Provincia.
“Per sbloccare i crediti pregressi –spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto -, proponiamo tre soluzioni: l’acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate; invitare gli istituti di credito ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende; consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati da imprese, professionisti e famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo. Qualsiasi altra soluzione parziale non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi”.
Intanto il Consiglio Europeo ha indicato la strada per il recupero energetico degli edifici...
“Anche alla luce di questo – conclude Boschetto - è necessario aprire al più presto un confronto per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere questi ambiziosi obiettivi”.
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