GODEGA: quasi mille persone al convegno su Prosecco e altre denominazioni vitivinicole
Si è parlato in particolare di flavescenza dorata
Padiglione giallo di Godega Fiere gremito venerdì 10 febbraio, per il convegno “Appuntamento con il Prosecco e le altre denominazioni vitivinicole del nostro territorio” promosso dal Comune di Godega di Sant’Urbano, con partner dell’evento la Cantina sociale cooperativa di Orsago, e moderato da Fiorello Terzariol, ambasciatore delle Città del vino e co-ideatore del convegno che si tiene ormai da una decina di anni. Quasi mille le persone presenti in sala, tra loro anche gli eurodeputati Gianantonio Da Re e Rosanna Conte, il deputato Gianangelo Bof, i consiglieri regionali Fabiano Barbisan, Roberto Bet e Sonia Brescacin, numerosi sindaci del territorio, oltre al mondo vitivinicolo, dalle cantine ai viticoltori, che fa riferimento ai consorzi Vini Venezia doc e docg, Pinot Grigio delle Venezie doc, Prosecco docg Conegliano e Valdobbiadene, Prosecco superiore docg Asolo e Prosecco doc.
«Che bella platea – ha esordito il sindaco di Godega di Sant’Urbano Paola Guzzo dando il benvenuto a tutti i presenti -. Dimostra che questo convegno ha un forte interesse. Di anno in anno questo appuntamento è divenuto punto di riferimento per gli addetti al settore e la presenza di stasera lo dimostra». «Dopo due anni in modalità online, finalmente il convegno è tornato in presenza – ha aggiunto il vicesindaco Paolo Attemandi che ha la delega all’Antica Fiera -. Convegno che come tradizione apre la nostra Antica Fiera di Godega che si terrà dal 4 al 6 marzo, nelle sue date storiche».
Il sindaco Guzzo ha poi dato lettura della lettera di saluto inviata dal presidente della regione Veneto Luca Zaia assente ieri sera per sopraggiunti concomitanti impegni istituzionali. “Il Prosecco rappresenta un unicum nel panorama internazionale contraddistinto da una crescita continua nella considerazione dei consumatori – le parole di Zaia -. Il Prosecco è una produzione di qualità che esprime un perfetto connubio di artigianalità, competenza professionale, impegno e passione, che va tutelato anche dal punto di vista fitosanitario e oggi sono certo i relatori sapranno proporre sinergie e soluzioni per affrontare anche la problematica della flavescenza dorata della vite”.
Sul tema della flavescenza dorata è intervenuto l’assessore regionale all’agricoltura e al turismo Federico Caner. «Si tratta di una questione che oggi come oggi ci sta creando tanta preoccupazione. Conosciamo il problema e lo stiamo affrontando da tempo. Pareva inizialmente fosse solo un problema del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, in realtà sta prendendo mezza Italia. E questo, se da un lato è negativo, dall’altro ci ha permesso di portare il problema a livello nazionale. Nel 2022 abbiamo avuto 134 punti di raccolta informazioni sulla presenza del vettore, punti che nel 2023 saliranno a 150. Il monitoraggio dunque prosegue. Rispetto al 2021 la situazione sta migliorando e questo significa che il lavoro fatto ha dato i frutti, ma bisogna continuare. Le linee guida 2023 prevederanno due trattamenti obbligatori, che diventano tre per il biologico. Il tema della flavescenza dorata – ha ribadito Caner rivolto alla platea – o lo affrontiamo tutti insieme o non lo risolveremo. I trattamenti vanno fatti secondo i bollettini regionali e con i prodotti indicati, altrimenti vanifichiamo tutto. Continueremo fornendovi indicazioni e ci saranno anche incontri sul territorio con i viticoltori e i rivenditori di prodotti fitosanitari. Quando c’è una pianta malata, questa va tagliata subito perché se si aspetta il danno continua. So che è difficile e fa male, ma bisogna farlo».
Dall’assessore regionale Caner poi gli aggiornamenti sulla richiesta di utilizzo – temporaneo - di certi prodotti in deroga per contrastare la flavescenza dorata. «Abbiamo chiesto l’impiego in deroga del THIAMETHOXAM e del CLORPIRIFOS-METILE. Sul primo il ministero della salute ci ha detto di no, sul secondo c’è uno spiraglio importante. Se ci lasceranno usarlo, diremo quando e come. La prossima settimana ci sarà un incontro con il ministro e con il cpa per i temi anche della flavescenza dorata e dei finanziamenti». Quanto ai finanziamenti, l’assessore regionale ha annunciato bandi regionali per sostenere le aziende agricole per ristrutturare i vigneti colpiti dalla flavescenza dorata. «Chi seguirà le indicazioni, avrà anche degli aiuti. Faremo controlli in campo con personale assunto appositamente. Stiamo anche pensando di aumentare le multe a chi verrà trovato che non rispetta la normativa. A chi fa buone pratiche cercheremo invece di dare un sostegno» ha ribadito.
I presidenti di Coldiretti Treviso Giorgio Polegato, di Cia Treviso Salvatore Feletti e di Confagricoltura Treviso Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi hanno ribadito all’unisono la necessità di seguire i protocolli previsti per contrastare la flavescenza dorata, confermando come le associazioni di categoria sono a fianco degli agricoltori per superare in modo coordinato quello che è stato definito essere un flagello.
Pierclaudio De Martin, presidente dell’Unione Vini Veneti che raggruppa 22 denominazioni pari all’82% del vino prodotto in Veneto, ha evidenziato la crescita fatta dal settore vitivinicolo del Nordest negli ultimi vent’anni e soprattutto dall’area trevigiana divenuta «il centro vitivinicolo del Veneto».
Alberto Zannol (direzione agroalimentare della regione Veneto) ha fornito i dati sull’andamento del settore. Lo scorso anno si sono superati i 100mila ettari di superficie vitata in Veneto, con gli impianti che nel 2022 hanno superato gli estirpi di circa 1.300 ettari rispetto al 2021. Autorizzati 4.648 ettari, di cui 2.180 per nuovi impianti. Se la superficie vitata a Cabernet Sauvignon continua a perdere, quella a Chardonnay tira sempre (+3,74% 2021/22), mentre il Glera registra un +1,56%, con superficie aumentata di circa 700 ettari. «Tutte le denominazioni – ha aggiornato – sono attualmente soggette a blocco di rivendica».
Franco Passador per il consorzio Vini Venezia doc e docg, il consorzio più giovane essendo stato costituito nel 2011, ha evidenziato come nel 2022 ci sia stata una crescita del 39% e che fino al 31 luglio 2025 ci sia il blocco degli impianti. «Per l’export il 2023 sarà un anno sfidante, impegnativo e importante: solo con logiche di marca e di posizionamento medio/alto sarà possibile trasferire valore al consumo assorbendo gli aumenti dei costi».
Claudio Venturin per il consorzio Pinot grigio delle Venezie doc quanto al 2022 ha evidenziato come il Pinot grigio delle Venezia abbia rappresentato il 76% del Pinot grigio imbottigliato in Triveneto, «un sistema che ha tenuto anche se con una leggera flessione» (-11,7% sul 2021). Anche qui blocco impianti fino al 2025. Il valore economico del prodotto sfuso da gennaio 2020 a gennaio 2023 ha registrato un +22%.
Elvira Bortolomiol, presidente del consorzio Prosecco docg Conegliano Valdobbiadene, ha ricordato i dati 2022, anno chiuso con oltre 102 milioni di bottiglie per un valore stimato di produzione di oltre 606 milioni di euro, e con 8.674 ettari totali a docg. Ha poi evidenziato il ricambio generazionale nelle aziende. «Il valore nel corso del 2022 si è mantenuto nonostante le difficoltà delle aziende legate al post pandemia e ai maggiori costi energetici». Ha ricordato l’impegno per il 2023 della Green Academy su quattro punti: rivisitazione del protocollo vitivinicolo del Conegliano Valdobbiadene, la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, il calcolo di bilancio della Co2 e il bio-distretto.
Ugo Zamperoni, presidente del consorzio Prosecco superiore docg Asolo, ha evidenziato come in quattro anni la denominazione abbia raddoppiato produzione e imbottigliamenti. Nel 2022 prodotti 180mila ettolitri e 24 milioni di bottiglie, con un +12% rispetto all’anno prima e confermandosi quarto spumante italiano. «Il 2022 è andato molto bene, un po’ meno bene la vendemmia con una resa di 15mila ettolitri in meno. C’è comunque prodotto a sufficienza per auspicare un’espansione della denominazione».
Ha chiuso Stefano Zanette, presidente del consorzio Prosecco doc. «Abbiamo avuto una crescita importante, ma in questo momento è doveroso progettare il futuro. Per questo abbiamo deciso di redigere l’agenda 2030 con un focus sulle tematiche principali della denominazione, con uno sguardo a chi consuma il vino, ma anche al territorio e alle comunità. L’obiettivo ora è raggiungere la denominazione sostenibile non solo per la parte ambientale, ma arrivare anche alla certificazione Equalitas. Nel 2023 c’è in scadenza il blocco rivendiche: il proposito è di prorogare il blocco del Glera del Pinot nero». Il Prosecco doc ha chiuso il 2022 con quasi 640 milioni di bottiglie per un valore di quasi tre miliardi e mezzo di euro.
(comunicato stampa)
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