Gioco d'azzardo: quasi un anziano su tre è a rischio
Uno studio dimostra come il vizio del gioco si sia insinuato anche nelle fasce più indifese della popolazione.
Il gioco d’azzardo si è insinuato in tutte le aree della popolazione, raggiungendo anche quelle più indifese: donne, minori ed anziani. Tra questi ultimi Gruppo Abele, Auser Nazionale e Libera hanno condotto l’indagine “Anziani e Azzardo” i cui risultati sono stati presentati ieri.
Il 70,7% dei 1.000 over 65 partecipanti all’indagine ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno precedente: Gratta e vinci, Lotto e Superenalotto i più gettonati, tra i luoghi preferiti Ricevitorie e Tabaccherie (44,9%), Bar (24%), case private (8%), Centri commerciali (6,4%). Tra le motivazioni: Vincere denaro (45,3%), Divertimento (19,7%), Incontrare persone (8,8%). Puntata massima nella vita: dai 1.500 ai 20.000 euro. Quasi equamente divise tra uomini e donne gli intervistati sono stati anche analizzati secondo il Canadian Problem Gambling Index lo strumento usato a livello internazionale per valutare il livello di rischio/problematicità/patologia tra chi gioca d’azzardo.
Se il 56,6% è risultato “non problematico” e il 14,4% “a rischio” per il 16,4% il gioco d’azzardo rappresenta già un problema di gravità medio/elevata tale da richiedere un intervento specialistico. “La nostra associazione - dichiara Enzo Costa, presidente nazionale di Auser - è tra le promotrici della Campagna ‘Mettiamoci in gioco’ e con quest’indagine abbiamo voluto colmare un vuoto di informazione. Adesso proseguiremo con un’opera di informazione e sensibilizzazione offrendo anche un sostegno concreto agli anziani vittime di gioco d’azzardo patologico”.
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