Gli stranieri nei comuni italiani
Dallo studio della Fondazione Leone Moressa emerge il cambiamento delle dinamiche migratorie in Italia. In un comune del milanese si tocca il 30%.
Al 31 Dicembre 2013 la popolazione straniera in Italia rappresenta l’8,1% della popolazione nazionale, superandoil 20% in diversi comuni (specialmente del Nord). E’ quanto emerge dallo studio della Fondazione Leone Moressa,che ha analizzato i dati del bilancio demografico dell’Istat al 31 Dicembre 2013. Dallo studio emerge il cambiamento delle dinamiche migratorie in Italia: diminuiscono gli ingressi e aumentano i trasferimenti all’estero (non solo degli Italiani, ma anche degli stranieri che rientrano in patria o si spostano in altri paesi). Aumentano, parallelamente, anche le acquisizioni di cittadinanza italiana: 100 mila solo nell’ultimo anno.
5 milioni di stranieri regolari.Arriva a 4,92 milioni la popolazione straniera regolare residente in Italia al 31 Dicembre 2013. La revisione delle anagrafi italiane effettuata a seguito del censimento 2011 consente di delineare una panoramica aggiornata della presenza straniera in Italia. Oltre la metà della popolazione straniera risiede in quattro regioni: Lombardia (22,9%), Lazio (12,5%), Emilia Romagna (10,9%) e Veneto (10,5%). A livello nazionale la popolazione straniera rappresenta l’8,1% della popolazione complessiva, superando il 10% in diverse regioni del Centronord.
Baranzate supera quota 30%. Per la prima volta l’incidenza della popolazione straniera supera la soglia del 30%: avviene a Baranzate (MI), dove poco meno di un cittadino su tre è straniero. In molti comuni, specialmente al Centronord, si registra un’incidenza superiore al 20%. Nelle grandi città del Sud, invece, l’incidenza della popolazione straniera non supera il 3%: in fondo alla graduatoria troviamo tre capoluoghi della Puglia come Brindisi (2,4%), Barletta (2,2%) e Taranto (1,3%).
Prima frenata dei nati stranieri. I nati stranieri registrati in Italia nel 2013 sono stati 77.705, 2 mila in meno rispetto all’anno precedente:è la prima volta negli ultimi 5 anni che si registra un calo. Tuttavia, i nati stranieri continuano a crescere in termini relativi rispetto ai nati complessivi (15,1%). In molti comuni del Nord l’incidenza supera il 40%: il primato, ancora una volta, spetta a Baranzate con 6 nati stranieri ogni 10.
100 mila acquisizioni di cittadinanza italiana. I cittadini stranieri naturalizzati italiani nel 2013 sono stati 100.712, il 54% in più rispetto all’anno precedente. Di conseguenza, l’indice di acquisizione della cittadinanza (che misura la percentuale di cittadini stranieri che ottengono la naturalizzazione) aumenta dall’1,5% al 2,1%. A livello locale, i livelli massimi di questo indice si registrano nei comuni del Nord (particolarmente in Lombardia, Veneto ed Emilia): il primato spetta a Lumezzane (BS), con il 7,4%.
Cala l’immigrazione, aumentano i trasferimenti all’estero. Gli ingressi di stranieri in Italia nel 2013 sono stati 280 mila, con un calo del 13,2% rispetto all’anno precedente. Aumentano invece i trasferimenti all’estero (considerando solo coloro che si cancellano dall’anagrafe): 44 mila stranieri (+14,2%) e 82 mila Italiani (+20,7%).
“L’Italia rischia di non essere più un Paese che attrae immigrati.” A dirlo sono i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, secondo cui “i dati evidenziano una diminuzione degli ingressi accompagnata da un aumento dei trasferimenti all’estero. Aumentano gli stranieri che lasciano l’Italia, per rientrare in patria o per spostarsi in altri paesi. In crescita invece le naturalizzazioni di stranieri, segno di una sempre maggiore stabilizzazione degli stranieri presenti.”
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