I fratelli Mario e Giusi D’Andrea donano i venti volumi dell’opera omnia di Giuseppe Toniolo
Si rafforzano le relazioni nazionali dell’Istituto diocesano Beato Toniolo.
Una decisione importante e significativa: i fratelli Mario e Giusi D’Andrea, nativi di Pieve di Soligo, hanno fatto dono dei venti volumi dell’Opera Omnia di Giuseppe Toniolo a Marco Zabotti, attuale direttore scientifico e vice presidente dell’Istituto diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”.
La consegna al nuovoproprietario della preziosa collezione di libri tonioliani è avvenuta neri giorni scorsi a Caselle d’Altivole, nella residenza di Giusi D’Andrea, coniugata con Rodolfo Gasparini, presente il fratello primogenito Mario e un gruppo di familiari.
Si tratta appunto dei venti tomi contenenti gli scritti del grande economista e sociologo cattolico, oggi Beato, editi tra il 1947 e il 1953 dalla Tipografia Poliglotta Vaticana. Erano stati acquistati nel primo quinquennio degli anni ’50 da un gruppo di democratici cristiani pievigini tra i quali il maestro Giovanni D’Andrea, stimato insegnante, residente nella casa di via Sartori, di fianco al Duomo, insieme alla moglie Lidia Da Re, padre di Giusi e Mario, che li aveva custoditi con grande passione e cura fino alla morte avvenuta nel 1999. Poi il viaggio dei libri ben ordinati in vita in eleganti faldoni dal maestro Giovanni fino a Caselle, a casa della figlia Giusi, che negli anni ha salvaguardato con amore e dedizione questa speciale eredità culturale nel segno del grande “pievigino” Giuseppe Toniolo, nel nome dell’amato papà.
“Abbiamo voluto donare l’Opera Omnia per onorare la memoria dell’esempio di fede e di vita di nostro padre, che ci ha educato ai grandi valori umani e cristiani – affermano i fratelli D’Andrea – e come segno di stima e di riconoscenza per l’attività svolta dal dr. Zabotti negli anni della causa di beatificazione del Toniolo e nella fase attuale attraverso l’impegno nell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo”.
Sono sei le sezioni dell’Opera Omnia tonioliana, nella quale sono pubblicati via via gli scritti storici, le analisi di economia e statistica, i trattati di sociologia, le questioni riguardanti la democrazia e la società, i testi vari relativi all’impegno ecclesiale e l’epistolario con le corrispondenze fino all’anno della morte, il 1918.
Tra i curatori e autori di prefazioni dei volumi, animatori del Comitato Opera Omnia, figurano personalità che nei primi anni ’50 riassumono l’impegno civile nel governo dello Stato, quello ecclesiale e formativo nelle associazioni cattoliche, quello culturale e professionale nell’Università Cattolica, sognata a suo tempo proprio dal Beato Toniolo: Alcide De Gasperi guida il governo; con lui è Amintore Fanfani, ministro del Lavoro, rappresentando anche l’Università Cattolica, insieme con l’economista Francesco Vito e con un giovane Mario Romani, che diverrà anche un teorico sindacale. Inoltre si segnalano il conte Dalla Torre, direttore storico dell’ “Osservatore Romano”, don Franco Costa, assistente Fuci, Serafino Majerotto, dei laureati cattolici, e pure un giovane democratico cristiano del circuito dossettiano, incline agli studi sociologici che poi lo vedranno esperto docente: Achille Ardigò.
La notizia dell’avvenuta donazione da parte dei fratelli D’Andrea è stata accolta con particolare soddisfazione dall’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” durante l’ultima riunione del consiglio direttivo nella sede al Collegio Vescovile Balbi Valier di Pieve di Soligo, dove l’Opera Omnia è già stata messa a disposizione della Commissione Scientifica e delle persone interessate a studi e ricerche.
Nel frattempo, una rappresentanza dello stesso Istituto Diocesano è stata invitata e sarà presente a Roma nella mattinata di venerdì prossimo 10 novembre all’incontro presso la Domus Mariae del Comitato nazionale di canonizzazione del Beato Giuseppe Toniolo, presieduto dall’arcivescovo Domenico Sorrentino e allargato a professori universitari ed esperti, per programmare e condividere insieme le iniziative del Centenario della morte del docente trevigiano (7 ottobre 1918 – 7 ottobre 2018).
L’adesione alla riunione nella Capitale del 10 novembre si inserisce peraltro in una fitta agenda di contatti e di incontri di respiro nazionale che l’istituto “Beato Toniolo” pievigino ha sviluppato in questi primi mesi di attività, in particolare attraverso le interlocuzioni con lo stesso Comitato nazionale, l’Azione Cattolica Italiana e le diocesi di Treviso e di Pisa, e mediante la presenza del direttore scientifico Zabotti al seminario estivo a Sfruz (Trento) dei gruppi DSC e Fondazione Toniolo di Verona, alla tavola rotonda sul Toniolo con il professor Molesti svoltasi a Lucca durante il recente “Festival dell’Economia e della Spiritualità” e al prossimo Festival della Dottrina Sociale “Fedeltà è cambiamento”, in programma a Verona dal 23 al 26 novembre 2017.
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