I piccoli comuni non vanno dimenticati
Giada Scuccato, coordinatrice della Consulta dei piccoli comuni di Anciveneto, mette sotto accusa ulteriori tagli ai trasferimenti e un associazionismo di servizi imposto dall’alto.
«I piccoli comuni non possono più sostenere la politica di smantellamento che da tempo stanno subendo. Quello che il Governo centrale sta attuando è una lenta ma progressiva soppressione dei servizi essenziali dei territori, attraverso un insieme di politiche silenziose. Non si tratta solo di tagli ai trasferimenti, ma anche di un sistema di associazionismo obbligato che da troppo tempo non dà i risultati sperati». Esordisce così Giada Scuccato, presidente della consulta dei comuni di minore dimensione demografica di Anciveneto. Il suo è un appello contro l’ipotesi di ulteriori decurtazioni alle municipalità più piccole, emersa proprio in questi giorni, con le conseguenti ricadute sui servizi: asili, mense scolastiche, servizi sociali, sgombero della neve nei territori montani, illuminazione pubblica. E contro un associazionismo di funzioni imposto dall’alto e non partito dal basso attraverso gli incentivi e la volontà di sindaci e assessori, che sta dando risultati contrari a quelli sperati.
Purtroppo dall’applicazione del Decreto Legge 78/2010 c’è una tendenza a penalizzare se non a smantellare le municipalità più piccole. «Dopo 5 anni di proroghe, perché non si pensa definitivamente ad un rivisitazione della stessa? -si chiede Scuccato- La stessa presidente dell’Anci regionale Maria Rosa Pavanello ribadisce l’urgenza di norme più chiare sul tema delle funzioni associate, come ha chiesto il Direttivo al Governo. Siamo piccoli, ma non per questo dobbiamo essere dimenticati. Troppo spesso, quando si dettano norme elettorali tra enti, si tiene conto solo del numero dei cittadini e non si valutano le dimensioni e le caratteristiche del territorio amministrato. Senza contare che si è cercato di diminuire il costo della pubblica amministrazione riducendo il numero di consiglieri e di assessori comunali, il cui gettone di presenza corrisponde a poco più di 10 euro a seduta. Ma così facendo non si sono create altro che micro giunte, composte anche solo da tre amministratori, che devono affrontare numerosi impegni e progetti».
Scuccato e gli altri componenti della Consulta si associano pertanto alle dichiarazioni dei colleghi dell’Anci nazionale Massimo Castelli (C oordinatore Nazionale Anci piccoli e sindaco di Cerignale), Roberto Pella (vicepresidente Nazionale Anci e sindaco di Valdengo) e Dimitri Tasso (Coordinatore Gestioni Associate e Unioni e sindaco di Montiglio Monferrato), rilasciate al termine della riunione della Consulta nazionale dei Piccoli Comuni e delle Unioni del 8 aprile 2015: «Siamo orgogliosi di aver contribuito al risanamento ma adesso l’asticella deve restare fissa e non ci possono più chiedere altri sacrifici iniqui e non sopportabili dalle comunità locali».
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