INFORTUNI SUL LAVORO: preoccupanti dati in crescita nella Marca
CGIL: i più colpiti dal contagio gli addetti del settore sanitario e dell’assistenza, in prima linea contro il Covid 19
Solo a fine settembre dei 4.608 infortuni sul lavoro per contagio da Covid registrati in tutto il Veneto, ben 905 facevano capo al territorio provinciale di Treviso, secondo solo a Verona. Dai dati ufficiali dell’Inail emerge che si tratta nel 78.6% dei casi di lavoratrici e lavoratori impiegati nella Sanità e nel sociale, il 4.5% nei servizi, e il 4,3% nel manifatturiero. In netta prevalenza le donne, il 71,7%, proprio a causa dell’incidenza del contagio nel settore sanitario e assistenziale.
Una fotografia che sicuramente si è drammaticamente aggravata in queste ultime settimane, i focolai in chirurgia pediatrica e al Dipartimento di prevenzione dell’ULSS 2, nonché nelle strutture per anziani come ISRAA ne sono testimonianza lampante. “Dati - commenta Nicola Atalmi della Segreteria provinciale della CGIL di Treviso - che ci fanno meglio comprendere, semmai ve ne fosse ancora bisogno, di come dobbiamo necessariamente intervenire per rallentare la crescita dei contagi nel nostro territorio proprio per meglio salvaguardare il settore sanitario e assistenziale, in prima linea nella lotta alla pandemia, e garantire così la salute di tutti, in particolare anche dei nostri anziani”.
“Per farlo serve senso di responsabilità e di solidarietà da parte dei trevigiani, grande collaborazione e rispetto delle norme di prevenzione - continua Nicola Atalmi -. Alla pari anche le Istituzioni, da quella regionale alle locali, non devono mancare proprio ora su questi fondamentali aspetti civici, evitando inutili scaricabarile o peggio ancora strumentalizzazioni. Difendere i posti di lavoro e le imprese dei settori che ora devono fare un ulteriore grande sacrificio per evitare peggiori e più gravi conseguenze per tutti, non trova riscontro in questo momento nella pessima politica divisiva del quartierino. Perché da questa crisi possiamo uscirne solo assieme, uniti”.
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