MIGRAZIONI: per Atalmi, Cgil, bisogna aprire i flussi migratori
E procedere a una sanatoria per rispondere ai bisogni di imprese e famiglie
Si è riunito il 6 marzo, in Prefettura il Consiglio Territoriale per l’immigrazione per fare il punto sulla situazione attuale dell’accoglienza dei richiedenti asilo ma anche della quanto mai necessaria per il sistema produttivo riapertura dei flussi migratori regolari per motivi di lavoro.
“Due questioni non sono separabili - secondo Nicola Atalmi (nella foto) della CGIL di Treviso -, perché le tragedie di questi giorni sui nostri mari potrebbero non accadere più se solo si attivassero corridoi umanitari protetti per chi fugge da guerre e persecuzione, così da prevedere, gestire e organizzare arrivi di persone che possono trovare nel nostro territorio una nuova casa e così offrire lavoro regolare e sviluppo”.
“Su questo fronte la provincia di Treviso offre accoglienza complessivamente a 1.024 persone esaurendo i posti disponibili del sistema accoglienza, mentre da Roma arrivano richieste per aumentare tali posti per una migliore e più equa redistribuzione sul territorio nazionale. Dunque, posti esauriti e maggiore richiesta da una parte e bandi deserti per le nuove strutture di accoglienza e azzeramento del sistema di accoglienza diffusa dall’altra”.
“Se a questo sommiamo le informazioni di questi giorni in merito all’intenzione del Governo di riaprire i flussi programmati per 100.000 persone al fine di far fronte a un fabbisogno espresso dal mondo delle imprese e dalle famiglie italiane di almeno il doppio, risulta evidente la necessità di rivedere complessivamente il nostro sistema di accoglienza e di ingresso nel Paese, assumendosi la responsabilità delle scelte politiche e di programmazione, di concerto con l’Europa, tagliando le ali ai trafficanti di esseri umani che approfittano della disperazione”.
Abbiamo quindi questa situazione surreale: avremmo bisogno di lavoratori stranieri e non li facciamo entrare legalmente mentre quelli che sono già qui perché entrati come richiedenti asilo attraverso la rotta balcanica e via mare li releghiamo nei centri accoglienza dove, nella eterna incertezza sulla loro situazione per quel che riguarda il permesso di soggiorno, non possono lavorare se non, grazie alle furbizie dei nostri connazionali, in condizioni di irregolarità e di sfruttamento”.
“Forse allora proprio un Governo di destra come quello attuale può fare quello che i governi tecnici o di larghe intese non hanno potuto o voluto considerare: serve un nuovo sistema unico europeo per giungere nei paesi dell’UE in cerca di un lavoro, che è il miglior modo per combattere la clandestinità; nella consapevolezza che per rispondere all’emergente situazione della domanda di lavoro sia subito necessario allargare l’attuale sistema dei flussi e procedere ad una sanatoria dei richiedenti asilo già presenti nel nostro territorio. Si tratta di semplice logica e buonsenso”.
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