Rifugiati: il comune di Vittorio Veneto aderisce allo Sprar
Insieme ai comuni di Cappella e Fregona.
Il Comune di Vittorio Veneto ha deciso di aderire al Sistema nazionale di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (cosiddetto S.P.R.A.R.) attraverso cui lo Stato partecipa ai più ampi sistemi europei e internazionali di protezione dei rifugiati e richiedenti asilo.
Considerata la già massiccia presenza di richiedenti asilo sul territorio comunale vittoriese, si è deciso di aderire comunque allo Sprar solo dopo la rassicurazione del Ministero (attraverso l’Anci veneto) di aver dato indicazione alle Prefetture di non aprire altre strutture di accoglienza laddove il Comune aderisca alla rete Sprar, e nel caso in cui sul territorio di un Comune fossero già presenti strutture di accoglienza straordinaria, i posti eventualmente attivati in Sprar andrebbero a ridurre e gradualmente sostituire quelli di accoglienza straordinaria.
Il Comune di Vittorio Veneto quindi, in qualità di capofila di una rete che comprende i Comuni di Cappella Maggiore e Fregona, intende accedere alle risorse dello Stato previste nel Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell'Asilo, proponendo un proprio progetto per la organizzazione e gestione di vari servizi di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, per n. 25 persone.
Per garantire la soluzione migliore per la organizzazione e gestione del servizio, il Comune di Vittorio Veneto ha emanato un avviso pubblico per individuare un soggetto terzo in grado di offrire sia la migliore soluzione progettuale del servizio da presentare, sia le migliori condizioni tecniche ed economiche per la sua successiva attuazione, nel rispetto delle quali lo stesso soggetto collaboratore dovrà impegnarsi ad organizzare ed erogare il servizio una volta che lo stesso avrà ricevuto i finanziamenti dal fondo nazionale.
Il progetto prevede che tale soggetto individui strutture di accoglienza per 20 persone a Vittorio Veneto, 3 a Fregona e 2 a Cappella Maggiore.
Di questi 25 posti, 19 sono riservati a persone individuate dalla Prefettura (per intendersi, richiedenti asilo in arrivo in provincia), e 6 posti potranno invece essere impiegati dal Comune di Vittorio Veneto per accogliere anche titolari di protezione internazionale o umanitaria già presenti sul territorio (per intendersi, i rifugiati che, riconosciuto il proprio status, devono lasciare le strutture di prima accoglienza, come Ceis o Caritas).
Le risorse per finanziare il progetto sono stanziate per il 95% dal Fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell’Asilo, istituito presso il Ministero dell’Interno e per il rimanente 5% dagli enti/soggetti partner del progetto. A titolo di cofinanziamento, il Comune di Vittorio Veneto mettà a disposizione l’ex casa del custode del cimitero di Ceneda, in grado di ospitare cinque persone.
Complessivamente le somme da richiedere al Ministero saranno presumibilmente pari a € 37,00 pro capite/pro die, per un totale annuo di € 337.625,00 e per una somma di € 675.250,00 complessiva nei due anni.
Tra i partecipanti al bando, si valuteranno l’offerta economicamente più vantaggiosa ed una serie di requisiti di qualità dei servizi offerti.
Le offerte dovranno arrivare all’Ufficio Protocollo del Comune di Vittorio Veneto entro e non oltre il giorno 8 febbraio 2016.
“Il Comune di Vittorio Veneto non si è mai tirato indietro di fronte all’emergenza umanitaria che stiamo vivendo in Europa – commenta l’assessore alle politiche sociali Barbara De Nardi – pur essendo tra i pochi a farlo nella nostra provincia. Ora, aderendo allo Sprar si intende dare organicità al servizio di accoglienza, porre un limite all’afflusso di richiedenti asilo in città, e garantire un supporto anche a chi si trova sulla strada dopo il riconoscimento dello status di rifugiato. Noi, con Cappella e Fregona, abbiamo fatto – ancora una volta – la nostra parte: ora confidiamo nel fatto che i soggetti in possesso dei requisiti richiesti dal bando nazionale formulino la relativa offerta”.
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