Il gioco della righèa conquista i sindaci - Gallery
Alla righea del Parco San Valentino di Cozzuolo è andata in scena ieri pomeriggio, Pasquetta, la tradizionale sfida a suon di uova sode fatte rotolare nel catino di argilla tra i primi cittadini di Colle Umberto, Conegliano, San Vendemiano e Vittorio Veneto. Ha vinto i
San Vendemiano si aggiudica la vittoria nella sfida tra sindaci alla righea. E’ andata in scena ieri pomeriggio, lunedì di Pasquetta, la tradizionale sfida tra i primi cittadini dei comuni che ospitano l’Andar per borghi a visitar righee 2015. Nella righea del Parco San Valentino, a Cozzuolo di Vittorio Veneto, alle 15 i sindaci di Colle Umberto, Edoardo Scarpis, e Conegliano, Floriano Zambon, l’assessore di San Vendemiano Davide Cais, in rappresentanza del sindaco Guido Dussin, e il sindaco di Vittorio Veneto Roberto Tonon si sono sfidati nel gioco della tradizione pasquale con uova sode fatte rotolare in un catino di argilla. Alla gara ha partecipato anche la Regione Veneto, rappresentata dal consigliere regionale Gianpiero Possamai. Ad avere la meglio è stato l’assessore Cais, dunque la vittoria al comune di San Vendemiano. Al secondo posto la Regione, al terzo Conegliano, quarto posto a pari merito per Colle Umberto e Vittorio Veneto.
“Mi auguro che la tradizione della righea si estenda sul nostro territorio ed entri anche nelle scuole, come già da alcuni anni sta avvenendo nella scuola dell’infanzia Tofano di Parè” l’augurio del sindaco di Conegliano, Floriano Zambon, che non ha nascosto di “giocare in casa” a Cozzuolo, visto che è nato proprio nella frazione vittoriese, a pochi metri di distanza dal campo da gioco.
“E’ la prima volta che gioco alla righea – non ha nascosto il sindaco di Colle Umberto, Edoardo Scarpis – e con piacere auguro che le tradizioni vengano portate avanti”.
Il sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, è arrivato alla righea di Cozzuolo con una scatoletta e tre uova sode personalizzate con i colori della città, blu e rosso. “Queste uova – ha spiegato – mi sono state regalata da un giovane, portano i colori di Vittorio Veneto. La cosa più bella di questo appuntamento è vedere i numerosi bambini giocare”.
L’assessore Davide Cais ha evidenziato come le righee rappresentano un “momento che unisce tutta la famiglia”. Cais, il vincitore della sfida 2015, ha giocato sempre con lo stesso uovo, portato da casa, svelando che era un uovo “de casada”, della galline della nonna.
Mario Longo, alla guida della Comunità Ludica della righea, ha ricordato come questo sia un gioco “in cui tutti partecipano” e come soprattutto negli ultimi anni il Coneglianese si sia dato da fare “riportando in vita ben quattro rigoeane”. Ha poi evidenziato il lavoro di squadra di tutte le associazioni e comitati della Comunità, ben 150 volontari impegnati nel tenere viva la tradizione.
L’Andar per borghi a visitar righee prosegue fino al 12 aprile 2015.
11 CAMPI DA GIOCO. Si gioca in questa edizione 2015 a Vittorio Veneto al bar Duomo a Ceneda, a Casa Baccichetti a Ceneda, al Parco San Valentino a Cozzuolo, al borgo Al Ponte a San Giacomo di Veglia e a Borgo Pretura a Carpesica. A Colle Umberto l’appuntamento è al bar Centrale. Rigoeana a Conegliano nella centralissima piazza Cima, alla scuola dell’Infanzia “Tofano” di Parè, nella parrocchia di Parè e a borgo San Pierin a Scomigo. Infine, undicesimo campo, in località Cosniga a San Vendemiano.
LA COMUNITA’ LUDICA DELLA RIGHEA. Alla regia dell’evento un nutrito gruppo di associazioni e comitati impegnati nel tenere viva la tradizione: Insieme per Ceneda, associazione San Valentino, associazione Sant'Elena, Bar Centrale di Colle Umberto, Giovani San Vendemiano, Borgo al Ponte, Famiglie di Borgo Pretura, Casa Baccichetti, Dama Castellana, Bar Duomo di Ceneda, Scuola d’infanzia di Parè e Parrocchia di Parè.
IL GIOCO DELLA RIGHEA. Si costruisce una sorta di catino con sassi, zolle di terra, argilla e sabbia: si lavora di pala, cazzuola e molta arte. Lungo le sponde del catino a turno i giocatori fanno rotolare uova sode, dipinte per distinguerle. Lo scopo è colpire le uova avversarie, ammaccandole senza danneggiare la propria, o far raggiungere all'uovo la monetina gettata nel campo, che viene vinta – qualche centesimo di euro. Una pasqualissima combinazione di bocce e biliardo. Il dialetto vittoriese ancora conserva i nomi specifici delle pratiche e degli strumenti del gioco della righea: come il ranzìn, un bastoncino ripiegato ad una estremità utilizzato per ripescare dal catino le uova dall’arbitro del gioco, il ranzinier.
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