Il giornale del 31 agosto. Edizione digitale
Una tragica estate
Il 2 agosto 2014 è destinato a rimanere un giorno triste per il nostro territorio. È il giorno della tragedia di Refrontolo. Quella sera, nel capannone collocato vicino al Molinetto in vista dell’imminente tradizionale Festa d’estate, un centinaio di persone partecipavano alla “Festa dei Omeni”, organizzata privatamente. Nella zona piove: è una “bomba d’acqua”.
Intorno alle 22.30 il dramma: un’onda d’acqua e poi una valanga di acqua e fango, che ha superato il ponticello situato appena sopra il Molinetto, si abbattono sul capannone della festa, abbattendolo, seminando in pochi minuti morte e distruzione: quattro morti e una decina di feriti, alcuni dei quali gravi; numerose automobili trascinate via dalla furia dell’acqua; ingenti danni a edifici, strade, ecc. Scatta immediata la macchina dei soccorsi: accorrono vigili del fuoco, soccorso alpino, sommozzatori di Vicenza, squadre Saf (speleo, alpino, fluviali) e cinofili, così come squadre di volontari per cercare i dispersi, fino all’alba.
Giungono messaggi anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che esprime la propria «commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e l’augurio di pronta guarigione ai feriti», e della Presidenza del Consiglio dei ministri. Al Molinetto giunge anche il presidente del Veneto Luca Zaia, che decreta subito lo “stato di emergenza”. La Procura di Treviso – subito dopo il sopralluogo del sostituto procuratore Laura Reale – ha aperto un fascicolo per individuare eventuali responsabilità.
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