Il giornale del 7 settembre. Edizione digitale
Con la terra si vince il disagio.
Aver inserito il tema dell’ agricoltura sociale come approfondimento della nona edizione della Giornata per la custodia del creato, coglie un positivo segnale di speranza: la nascita e la crescita di una rete innovativa di iniziative concrete – anche nel nostro territorio diocesano – che pongono il loro operare nella consapevolezza che l’agricoltura, oltre a fornire gli alimenti necessari per l’uomo, crea pure spazi di socialità, inclusione, crescita personale. Una terra quindi che può nutrire e curare l’uomo.
Le imprese agricole che si dedicano a questo aspetto della “polifunzionalità” vengono chiamate “Fattorie sociali” e la recente Legge regionale veneta 28 giugno 2013, n. 14, “Disposizioni in materia di agricoltura sociale” (sono in fase di approvazione quella del Friuli Venezia Giualia e quella nazionale) riconoscono ufficialmente questa nuova funzione all’articolo 3, prevedendo che l’azienda agricola possa intervenire e collaborare nelle seguenti attività: a) Politiche attive di inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate. b) Ambiti d’attuazione di percorsi abilitativi e riabilitativi, di cui sono titolari servizi pubblici o privati accreditati, destinati ad attenuare o superare situazioni di difficoltà della persona umana.
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