L'acqua di Lourdes rigenera la vita

A Lourdes piove, una leggera acqua scende e ammanta ogni cosa e questo dura ormai da più giorni. L’acqua è il simbolo di Lourdes: c’è l’acqua del fiume Gave, di colore verde, forte, possente; c’è l’acqua della pioggia che l’altro giorno si è trasformata in grandine condizionando un po’ le visite dei pellegrini, accompagnati dagli animatori nei luoghi di santa Bernadette.

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C’è l’acqua della sorgente, scavata con le mani dalla giovane Soubirous; l’umile acqua che esce dalle fontanelle disseminate attorno alla grotta, alle quali attinge chi arriva a Massabielle; c’è l’acqua delle piscine in cui si immergono sani e ammalati per dialogare con la più tenera delle madri.

Stamattina, venerdì 30 giugno, il vescovo di Adria Rovigo, monsignor Pavanello, nell’omelia di saluto ha richiamato all’umiltà evidenziando la figura di santa Bernadetta. Lei, con umiltà, si è resa strumento nelle mani della Madonna, rimanendo fedele alla sua responsabilità e accettando le tante sofferenze e mortificazioni che l’hanno provata nella sua vita. Il presule ha invitato i presenti a ispirarsi al suo comportamento, a questa eredità da far fruttificare.

“Ciascuno tornerà a casa - ha sottolineato monsignor Pierantonio -, dove ritroverà i propri problemi e le difficoltà di tutti i giorni, ma a renderlo più forte sarà il bagaglio di serenità e di pace che ha acquisito, nella preghiera, alla Grotta di Massabielle”.

Ieri sera, secondo il desiderio del vescovo Corrado, i pellegrini vittoriesi hanno preso parte alla processione con le fiaccole nella solennità liturgica dei santi Pietro e Paolo. Nel pomeriggio era stato celebrato il sacramento dell’Unzione degli infermi e la Via Crucis sulla montagna.

I vari gruppi di fedeli stanno partendo da Lourdes uno dopo l’altro. Stamane alle 7 hanno intrapreso la via del ritorno i tre pullman di pellegrini con monsignor Pizziolo, nel pomeriggio si imbarca chi viaggia in treno e in aereo, in serata partiranno i pullman attrezzato e comodo.

Gerda e Loris Robassa