LA NOSTRA FAMIGLIA: 25.103 bambini accolti
Presentato il bilancio di missione 2023
Il valore della cura al femminile: è questo il tema dell’incontro che si è tenuto lo scorso 2 luglio a Udine, in occasione della presentazione del Bilancio di Missione dell’Associazione La Nostra Famiglia.
Il femminile nella cura
Al centro dei lavori, moderati dalla giornalista Anna Piuzzi, le attività, le ricerche scientifiche e la cura al femminile. Ad introdurre il tema la professoressa Patrizia Quattrocchi, docente di Antropologia Culturale all’Università di Udine, che ha posto l’accento sul valore aggiunto del femminile nella cura e ha illustrato le specificità di uno sguardo diverso non per natura ma per efficacia pragmatica, che contribuisce a costruire società sane, come mostrano le evidenze etnografiche che comparano le pratiche di cura nelle diverse società contemporanee: “Cerchiamo di superare la visione statica che vorrebbe la donna naturalmente dotata di competenze volte al prendersi cura in virtù del suo essere biologico di riproduttrice della specie - spiega la professoressa Quattrocchi -. La possibilità di dare la vita offre e perfeziona senza dubbio tali competenze, anche al di fuori della maternità, ma tale visione non deve condurre al perdurare di stereotipi e disuguaglianze di genere. E’ prioritario comprendere che la natura del prendersi cura è frutto anch’esso di una cultura, basata sul rispetto dell’altro, sulla capacità empatica di entrare nei panni altrui e sul superamento di gerarchie tra saperi e poteri”.
25.103 bambini accolti, 2.318 operatori e operatrici
Durante l’incontro, il Direttore Generale della Nostra Famiglia Marcello Belotti ha illustrato il Bilancio di Missione, che fotografa i numeri e l’attività dell’Associazione: “Ogni giorno 2mila 318 operatori e operatrici condividono i percorsi di vita di molte famiglie, con una netta prevalenza di personale femminile. Sono infatti 1.808 le donne impegnate nella sfida alle malattie del neurosviluppo ad alto impatto nei bambini, che rispondono ai bisogni di salute dei più piccoli con la cura, la ricerca e la riabilitazione”.
Per quanto riguarda l’attività riabilitativa, nelle 28 sedi dell’Associazione presenti in sei regioni italiane nel 2023 sono state accolte 25.103 persone, soprattutto bambini e ragazzi con disabilità congenite o acquisite, mentre sono stati 3.734 i piccoli e i giovani ricoverati presso i reparti ospedalieri per malattie neurologiche e neuromotorie, per disturbi cognitivi o neuropsicologici, per disturbi emozionali o psicosi infantili, oppure perché hanno perso funzioni e competenze in seguito a traumi cerebrali o a patologie del sistema nervoso centrale.
Dall’autismo alle malattie rare, gli studi delle ricercatrici del Medea
La ricerca nel 2023 ha visto realizzati 107 progetti, i cui risultati sono stati oggetto di 137 pubblicazioni su riviste indicizzate, con una partecipazione dell’Istituto Scientifico Eugenio Medea alle maggiori reti internazionali. Tra i ricercatori, numerose sono le donne protagoniste di studi nel campo delle patologie neurologiche e neuropsichiche dell’infanzia a dell’adolescenza. In particolare, un gruppo di ricerca del Polo friulano, guidato dalla psicologa Barbara Tomasino, pubblica su Brain Communications un lavoro sull’effetto positivo della riserva cognitiva nei tumori cerebrali mentre presso il Polo lombardo la psicologa Valentina Riva partecipa ad un progetto internazionale su 500 bambini volto a studiare le differenze di genere e gli indicatori dell’autismo già nei primi mesi di vita.
La raccolta fondi
I donatori continuano a dimostrare sostegno ai progetti e alle attività dell’Associazione. Ne sono una testimonianza gli oltre 2 milioni e 100 mila euro raccolti nel 2023 raccolti grazie alla generosità di aziende, persone fisiche, enti e fondazioni private.
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