LAVORO: il commento del Pd Zanoni a recenti episodi di irregolarità

«In queste ore nel trevigiano si sono registrate due importanti operazioni che hanno fatto emergere altrettante situazioni di illegalità. Questo in ambiti come l'agricoltura e l'edilizia, diventati terreno fertile per i fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento attraverso il caporalato. Dietro queste emergenze si nasconde da un lato l'evasione contributiva e dall'altro, cosa ancor più preoccupante, l'agire di organizzazioni malavitose. Su tutto grava l'insufficienza di controlli per mancanza di investimenti e di addetti in forza agli Spisal. E in più servirebbe introdurre altre leve in grado di fare da deterrente». Lo dice il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni, presidente della Commissione Legalità.

«In questi mesi la commissione ha avviato una serie di audizioni dalle quali risulta chiaro uno scenario preoccupante, a partire dal settore della agricoltura e in riferimento alla manodopera stagionale. Non è un caso, semmai parliamo dell'ennesima scoperta nel territorio della Marca, la sospensione di cinque ditte operanti nel comparto vitivinicolo e nelle quali sono stati rilevati svariate posizioni di lavoratori in nero, in occasione del periodo della vendemmia. Rivolgo un plauso per questi interventi all'Ispettorato del lavoro e al nucleo di tutela lavoro dei Carabinieri».

Secondo l'esponente dem trevigiano «è necessario applicare norme strette. Da tempo ho proposto e continuo a chiedere che la Regione preveda la revoca dei finanziamenti per chi sfrutta i lavoratori violando ogni legge e calpestando ogni diritto umano: deve essere cancellato da ogni beneficio e contributo finanziario. Ricordo che in Veneto, dal 2010 al 2020 sono stati stanziati per il vitivinicolo ben 580 milioni a fondo perduto».

Zanoni infine, in riferimento alla sospensione di un cantiere edile ad Arcade, sottolinea che «anche questo settore va monitorato e necessita di un'attenzione istituzionale ben più alta. Lo richiedono i dati forniti da Umberto Geri, comandante del gruppo Carabinieri tutela del lavoro, che parla addirittura di un 70% di imprese che presentano irregolarità. Numeri spaventosi che impongono adeguati investimenti ed azioni di contrasto e controllo».