Le locuste minacciano l’Africa
Uno dei preoccupanti effetti dei cambiamenti climatici sui cui riflettere oggi, 17 giugno, nella Giornata mondiale contro la desertificazione
Dopo l’Africa orientale, gli sciami di locuste potrebbero attaccare l’Africa occidentale.
A lanciare l’allarme è la Fao, in un rapporto pubblicato nei giorni scorsi in cui si sostiene che le locuste del deserto continueranno a riprodursi in Tanzania, Etiopia, Kenya, Somalia, ma nel corso del mese di giugno si formeranno nuovi sciami che migreranno nel Sudan attraverso il Sud Sudan e rappresenteranno un grave rischio per il Sahel nel Corno d’Africa.
Contrastare questa minaccia non sarà né facile né immediato, tanto che alla presa con le cavallette vi sono anche i Paesi del sud-ovest asiatico (Yemen, Oman, India, Pakistan).
Secondo il rapporto, per contrastare il fenomeno servirebbero almeno 320 milioni di dollari.
Secondo la Banca mondiale, l’invasione di locuste del 2020 è la più massiccia degli ultimi 70 anni: ha già toccato 23 Paesi tra Africa orientale, Medio Oriente e Asia.
Questi sciami di insetti non stanno mettendo in difficoltà solo le coltivazioni agricole e quindi i futuri raccolti, ma si sono spinti anche nelle città mettendo a rischio perfino le comunicazioni, tanto che l’India ha messo in guardia le compagnie aeree dal rischio di sciami di locuste che potrebbero danneggiare la strumentazione dei velivoli e costringere i piloti a deviazioni di rotta.
Gli sciami si sono sviluppati grazie alle favorevoli condizioni meteo create dalle forti piogge e dai cicloni che si sono succeduti negli ultimi due anni. Questo clima ha dato vita a un ambiente ideale per la crescita rapida di questi insetti.
Le locuste del deserto sono pericolose perché, tra le specie di questa famiglia di insetti, sono quelle che crescono più velocemente e quelle che hanno la maggiore capacità di distruggere vaste aree.
In Kenya è stato avvistato uno sciame che si stima abbia circa 200 miliardi di insetti. Se si calcola che ogni insetto può mangiare cibo in quantità equivalente al proprio peso, un tale numero di insetti può divorare ogni giorno gli alimenti necessari a 84 milioni di persone.
Nonostante le operazioni di controllo, le recenti forti piogge hanno creato le condizioni ideali per la riproduzione del parassita in diversi Paesi. I giovani insetti ortotteri diventeranno voraci adulti a giugno proprio quando gli agricoltori inizieranno a raccogliere, aggravando una situazione di sicurezza alimentare già desolante.
Secondo la Fao le locuste, combinate con gli impatti del Covid-19, potrebbero avere conseguenze catastrofiche sui mezzi di sussistenza e sulla sicurezza alimentare di Paesi già poveri con quelli del Corno d’Africa e lo Yemen, stimando che nel 2020 oltre 25 milioni di persone vivranno una fame acuta nell’Africa orientale e altri 17 milioni nello Yemen.
Enrico Vendrame
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