MALTEMPO: Zaia ha firmato lo stato di emergenza regionale
A seguito della bufera sulle Dolomiti
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha firmato la dichiarazione di Stato di Emergenza Regionale a seguito della fortissima fase di maltempo che ha colpito l’area dolomitica veneta, provocando considerevoli danni.
Zaia continua a tenersi in contatto con i Sindaci dei territori colpiti e con le squadre che stanno intervenendo, mentre è in corso l’attività per la raccolta di segnalazioni dei danni.
Il quadro, al momento, è il seguente: a seguito del veloce transito di una linea temporalesca, sono state fortemente colpite da forti venti e grandine le aree del Comelico, Cadore ed alto Agordino. Sono stati misurati valori della velocità del vento con raffiche di 129 km/h a Cortina d'Ampezzo e superiori a 140 km/h in quota.
Da una prima ricognizione risulta che oltre una trentina di fabbricati hanno subito danni a causa dei forti venti: tra questi, circa una quindicina hanno subito lo scoperchiamento del tetto. A Santo Stefano di Cadore una decina di persone, a causa dei danni alle coperture, sono state evacuate.
Molte alberature sono cadute a terra, in particolare nella zona orientale, interessando la viabilità statale, regionale, provinciale e locale (per tutta la notte si è reso necessario chiudere la SP 6 di Danta di Cadore a causa degli alberi caduti - riaperta poco prima delle 8:00). Gli alberi schiantati hanno danneggiato numerosi autoveicoli (in corso la quantificazione) senza provocare fortunatamente feriti.
A seguito dei temporali si sono verificate interruzioni di energia elettrica e delle telecomunicazioni in alcune aree, ma allo stato attuale sembra che la funzionalità sia stata ripristinata.
Oltre 100 gli interventi dei vigili del fuoco permanenti e volontari, delle squadre dei volontari di protezione civile e degli operatori delle infrastrutture stradali, elettriche e di telecomunicazione, di Veneto Strade, oltre agli addetti comunali.
Ecco quanto pubblicato nel sito del settimanale diocesano di Belluno L'Amico del Popolo
Case scoperchiate, alberi schiantati, auto travolte dai tronchi, piante e sassi in strada: queste alcune delle conseguenze del forte maltempo che ha colpito con vento, pioggia e grandine le Dolomiti bellunesi nel pomeriggio di martedì 18 luglio, soprattutto in Cadore e in Comelico, ma anche in Agordino e pure in Valbelluna. In breve sono state oltre 80 le richieste di aiuto giunte ai vigili del fuoco che hanno mobilitato anche personale di Treviso e Verona per rispondere all’emergenza.
C’è chi, avendo visto cadere molti alberi, pur con i dovuti distinguo ha richiamato alla memoria la tempesta Vaia del 2018. In serata Veneto Strade ha comunicato la chiusura della strada provinciale 6 da Campitello a Danta di Cadore per piante schiantate pericolanti. Per fortuna al momento non si hanno notizie di morti o di feriti, ma certamente i danni inferti dal maltempo sono stati rilevanti.
(foto dal sito dell'Amico del Popolo)
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