Maltempo e boom di aumenti dei prezzi dei prodotti agricoli
Il presidente di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù: “I prezzi al consumo aumentano,ma per i produttori nessuna variazione e maggiori costi di produzione”.
Appena arrivano freddo e gelate la filiera si attiva per aumentare i prezzi, che lievitano fino al 200%. Ed a farne le spese sono, come sempre, i consumatori finali, mentre i produttori, ritenuti i responsabili degli aumenti, ne fanno le spese, dovendo sostenere disagi e maggiori costi di produzione. Grazie agli interventi degli agricoltori direttamente in campo, con l’ausilio del tessuto non tessuto di protezione, gli ortaggi superano il freddo di questi giorni. Broccoli, porri, lattuga e tutta l’insalatina della IV gamma, invece, vengono riscaldati in serra.
“Il protrarsi di questa situazione meteorologica non aiuta in genere tutte le colture, che per ora sono sotto osservazione attenta degli agricoltori. Di certo, però, il consumatore deve stare attento alle speculazioni, poiché alcuni prodotti sono stati raccolti da tempo come mele, pere e kiwi e non sono giustificabili rincari, mentre rialzi alla produzione dovuti all’aumento dei costi energetici o alla scarsa reperibilità non possono essere un alibi”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù intervengono sulla straordinaria e perdurante situazione di freddo che ha colpito anche il Vicentino, con la neve arrivata nella prima mattinata di oggi e, soprattutto, il ghiaccio. E, come sempre avviene in questi casi, gli agricoltori sono prontamente intervenuti, mettendosi a disposizione, con i propri mezzi, nelle zone più difficilmente accessibili, a sostegno dei cittadini e delle imprese.
“Il buon senso e la rapidità di intervento, ogni qualvolta si verificano eventi di questo tipo, devono prevalere – aggiungono il presidente Cerantola ed il direttore Palù – per consentire la circolazione e garantire la sicurezza. Per quanto concerne gli allevamenti, al momento non sono stati riscontrati problemi particolari, se non in sporadici casi, ma l’attenzione resta alta, soprattutto nelle zone montane, dove vi sono difficoltà di approvvigionamento del fieno”. Situazione confermata anche dal presidente dell’Associazione regionale allevatori del Veneto, Floriano De Franceschi: “alcune pompe del latte sono ferme a causa del gelo, ma il problema maggiore è l’abbeveraggio degli animali, che dovrebbe avvenire, in una situazione ottimale tra 15 e 17 gradi, mentre in questi giorni è intorno allo zero, con importanti effetti sulla produzione. Molte stalle, però, in un’ottica di salvaguardia del benessere animale, sono dotate di impianti che riscaldano l’acqua fino alla giusta temperatura, proprio per ovviare a tali inconvenienti”. Per chi va a fare la spesa, comunque, occhio al prezzo ed a ciò che si acquista.
“In questi casi è molto probabile che vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali – concludono il presidente Cerantola ed il direttore Palù – per giustificare aumenti non dovuti e per questo di fronte alle trappole del mercato in agguato, per fare acquisti di qualità al giusto prezzo si consiglia di verificare sempre l'origine nazionale, per essere sicuri della stagionalità e di preferire le produzioni locali, non sono soggette a lunghi trasporti e di privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori attraverso i mercati di Campagna Amica nel territorio”
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