ONU: al via luna campagna sulla disinformazione on line
#PledgetoPause invita i cittadini del mondo a esercitare cautela e riflessione prima di condividere contenuti on line
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres (nella foto), ha lanciato ieri #PledgetoPause, una decisiva campagna globale in rete che invita i cittadini del mondo a esercitare cautela e riflessione prima di condividere contenuti on line.
“L’iniziativa – spiega una nota – è parte di uno sforzo più ampio volto a cambiare il comportamento degli utenti della rete creando una nuova norma sociale che aiuti a combattere il crescente impatto della disinformazione virale”.
In un video rilanciato nei suoi profili Twitter e Instagram per essere replicato da altri leader mondiali, operatori e influencer, Guterres dice: “Durante la pandemia del Covid-19, un’informazione sbagliata può essere letale. Prendetevi l’impegno di una pausa e aiutate a mettere fine alla diffusione del contagio della disinformazione”.
La campagna è parte di “Verified”, un’iniziativa Onu lanciata nel maggio 2020 per comunicare informazione sanitaria scientificamente fondata e condividere storie di solidarietà globale sul Covid-19. Si tratta della prima campagna globale orientata verso un cambiamento dei comportamenti sulla disinformazione, che mobilita esperti, ricercatori, governi, influencer, società civile, imprenditori, media, in nome di un comune messaggio #PledgetoPause (“Impegniamoci a fare una pausa”).
“La campagna, basata su ricerche che dimostrano che una breve pausa riduce in maniera significativa la tendenza a condividere materiale sensibile o traumatizzante riducendo così il contagio della disinformazione, mira ad accrescere il livello di alfabetizzazione degli utenti di social media per permettere loro di individuare la disinformazione e arrestarne l’ulteriore diffusione in rete”, chiarisce la nota.
#PledgetoPause intende raggiungere un miliardo di persone nel mondo, in rete e attraverso forme di partenariato, entro la fine di dicembre 2021.
“Il Covid-19 non è solamente una crisi sanitaria, ma anche un’emergenza comunicativa. Quando la disinformazione dilaga, la gente perde fiducia e prende spesso decisioni che danneggiano la capacità di risposta pubblica e mettono perfino a repentaglio le nostre stesse vite”, ha commentato la responsabile della comunicazione Onu, Melissa Fleming. Le Nazioni Unite cooperano con le piattaforme social in rete per raccomandare un cambiamento di approccio e hanno riconosciuto che sono stati fatti passi avanti per segnalare o bloccare la disinformazione promuovendo al tempo stesso contenuti scientifici.
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