Parlamento Ue: via libera ai fondi per maltempo e disastri naturali in Italia, Austria e Romania
Dei fondi stanziati dall’Ue potranno beneficiare 15 regioni italiane, per un totale di 277,2 milioni di euro
Ammonta a 293,5 milioni di euro la cifra mobilitata dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea in seguito ai danni causati da eventi atmosferici in Italia, Austria e Romania nel corso del 2018.
È avvenuta ieri l’approvazione dalla commissione bilanci del Parlamento europeo e i fondi sono così ripartiti: 277,2 milioni di euro per l’Italia per le forti piogge, le inondazioni e le frane avvenute nell’autunno 2018; 8,1 milioni di euro per l’Austria, a seguito degli stessi eventi meteorologici, e 8,2 milioni di euro per la regione nordorientale della Romania, dopo le inondazioni avvenute nell’estate 2018.
“Nell’autunno del 2018 quasi tutte le regioni italiane, da nord a sud, sono state colpite – chiarisce una nota – da fenomeni meteorologici estremi che hanno causato frane, alluvioni e caduta di alberi, e all’origine di decine di decessi. Fra i danni materiali, si sono registrati gravi interruzioni delle reti stradali e fluviali, allagamenti di edifici pubblici e privati, interruzioni delle reti elettriche e del gas, oltre a perdite significative nei settori del legname e del turismo”.
Dei fondi stanziati dall’Ue potranno beneficiare 15 regioni italiane, seppur con cifre differenti tra loro: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Province autonome di Trento e Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. Il governo italiano aveva stimato danni complessivi dalle alluvioni dell’autunno scorso per oltre 6 miliardi di euro.
La commissione per i bilanci ha inoltre approvato un aumento di 100 milioni di euro per i programmi Ue Orizzonte 2020 (80 milioni di euro per il finanziamento della ricerca) ed Erasmus+ (20 milioni di euro per la mobilità giovanile). Tali decisioni per avere effetto dovranno essere approvate dal Parlamento nel suo insieme (votazioni previste nel corso della sessione plenaria del 16-19 settembre a Strasburgo) e dal Consiglio dei ministri Ue.
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