REDDITO DI EMERGENZA: domande entro il 30 aprile
Numero unico 0422-1660661 per prenotare l’appuntamento al patronato Inas Cisl
Reddito di emergenza per l’anno in corso: c’è tempo fino al 30 aprile per presentare domanda. La misura di sostegno al reddito istituita l’anno scorso dal Decreto Rilancio è stata confermata dal recente Decreto Sostegni, che prevede il riconoscimento di tre quote di reddito di emergenza per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021, allargando la platea dei possibili beneficiari. Il “Rem” sarà riconosciuto ai nuclei familiari in condizioni di difficoltà, in conseguenza dell’emergenza Covid, e in possesso dei requisiti di residenza, economici, patrimoniali e reddituali, previsti dalla normativa.
Da mercoledì 7 aprile è possibile presentare la domanda avvalendosi gratuitamente degli sportelli del Patronato Inas Cisl delle province di Belluno e Treviso, prenotando al numero unico 0422-1660661 o per coloro che sono già stati contattati via mail da Inas, consegnando direttamente nella sede più vicina, il modulo di richiesta compilato. L’anno scorso il patronato della Cisl ha inoltrato 1.406 domande di reddito di emergenza: 292 a Belluno e 1.114 a Treviso.
“Questo mese - affermano i responsabili dei patronati Cisl di Treviso e Belluno, Michela Fuser e Stefano Gris - contiamo di presentare altrettante domande, considerando il fatto che la platea di utenti è stata ampliata dal Decreto Sostegno: il nuovo Rem potrà essere richiesto anche dai disoccupati. Abbiamo già contattato via sms le persone che nel 2020 hanno chiesto al patronato Inas di inoltrare la richiesta. Il riscontro è notevole: sono già oltre cento le persone che si sono rivolte al nostro patronato per presentare la domanda”.
“Il grande numero di richieste e l’interesse che stiamo registrando per il Rem - commenta il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini - è uno dei tanti indicatori che confermano le enormi difficoltà che stanno vivendo sempre più famiglie trevigiane e bellunesi in questa delicata fase in cui non si vede ancora l’uscita dalla pandemia. Il disagio sociale è in aumento, così come si stanno ampliando ulteriormente le fasce di povertà. La questione lavoro per tutti è l’unica soluzione per contrastare le disuguaglianze sempre più ampie. Serve tempestività nell’utilizzare le risorse del Next Generation EU, che auspichiamo arrivino e siano finalizzate agli investimenti e alla crescita”.
Il contributo previsto dal reddito di emergenza verrà erogato in tre quote da 400 euro. Il richiedente deve avere la residenza in Italia e la sua famiglia deve avere un Isee inferiore a 15mila euro; un patrimonio mobiliare 2020 inferiore a una soglia di 10mila euro, accresciuta di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20mila euro (incremento di 5.000 euro in caso di presenza di un familiare con disabilità grave o non autosufficienza); un reddito del mese di febbraio al di sotto dell’importo di Rem spettante; non avere alcun membro del nucleo familiare titolare di trattamenti pensionistici, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità, pensione o reddito di cittadinanza né indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, previste dal Decreto Sostegni, o stipendi da altro contratto di lavoro dipendente con retribuzione superiore al Rem.
Il lavoratore disoccupato - novità 2021 - ha diritto al reddito di emergenza se tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 ha terminato il periodo di Naspi o Dis-coll; ha un Isee inferiore a 30mila euro, non ha indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, previste dal decreto Sostegni; non ha rapporto di lavoro subordinato attivo al 23 marzo 2021, con esclusione del contratto di lavoro intermittente senza diritto all’indennità di disponibilità; non ha rapporto di collaborazione coordinata e continuativa; non ha pensione diretta o indiretta, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità e non ha alcun membro della famiglia titolare di reddito o pensione di cittadinanza.
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