RIFIUTI: importante sentenza della Corte europea sui rifiuti indifferenziati
Dichiarate illegittime le spedizioni all’estero dei rifiuti indifferenziati sottoposti a trattamento meccanico
“Quella emessa dalla Corte di Giustizia europea è una sentenza che conferma come il Veneto sia un antesignano nella gestione ecologica e come sia stato capofila in una politica di autosufficienza dei rifiuti. L’organismo comunitario, infatti, legittima la delibera con cui la Regione ha dato un’interpretazione restrittiva alla definizione di rifiuto solido urbano. Un provvedimento importante dal punto di vista ambientale ma anche sociale perché previene infiltrazioni malavitose sempre in agguato”.
Con queste parole l’assessore veneto all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin (nella foto), esprime la sua soddisfazione per la sentenza della Corte di Giustizia Europea, emessa pochi giorni fa, lo scorso 11 novembre, con la quale vengono dichiarate illegittime le spedizioni all’estero dei rifiuti indifferenziati sottoposti a trattamento meccanico che non ne abbia alterato la natura e le caratteristiche sostanziali.
“La legge prevede che questo tipo di residui debbano essere smaltiti all’interno dei confini regionali – spiega l’assessore Bottacin – a meno che non ci sia uno specifico accordo tra la regione che li invia e quella che li accoglie. La nostra delibera dà un’interpretazione più corretta e stringente della classificazione. È un provvedimento grazie al quale diventa molto più difficile quello che poteva succedere in precedenza: che i rifiuti urbani fossero sottoposti a un trattamento, anche di relativo impegno ma sufficiente a cambiare il codice identificativo per dichiararlo rifiuto speciale. Con quest’ultimo escamotage, infatti, diventa libero di circolare per l’Europa e può essere inviato a qualsiasi destinazione”.
“La nostra delibera è stata impugnata e ha avuto un percorso complicato fino ad arrivare alla Corte europea che ci ha dato ragione – prosegue Bottacin -. Sono convinto che sia stato compreso come sia imperniata su due pilastri. Uno, quello di non lasciare spazio ad equivoci e situazioni in cui era sufficiente un trattamento al fine di rendere possibile qualsiasi destinazione, responsabilizzando le regioni a dotarsi degli impianti necessari. L’altro, favorire e difendere la legalità. È cronaca di qualche anno fa, infatti, quella che parla anche di arresti in un’altra regione perché era stato scoperto che rifiuti solidi urbani giravano sui camion, diretti in tutta Italia, senza nemmeno essere stati sottoposti a trattamento ma solo alla modifica del codice e della bolla di accompagnamento. Ora con il pronunciamento europeo è inequivocabile: indipendentemente dai codici di identificazione assegnati i rifiuti urbani indifferenziati restano tali e devono essere smaltiti nell’impianto più vicino al luogo in cui sono stati prodotti per limitarne al massimo il trasporto”.
“Non mi meraviglia – conclude l’assessore all’Ambiente – che la sentenza stia suscitando così tanta attenzione. Ha un valore epocale. È caratterizzata da un forte aspetto tecnico ma ha una grande valenza per la tutela dell’ambiente e dei cittadini. Per noi veneti è anche una motivazione a continuare sulla strada intrapresa. Una motivazione importante alla vigilia del piano rifiuti regionale”.
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