SOCIETÀ: due nonni su tre si occupano regolarmente dei nipoti
I risultati della seconda edizione del Questionario per la Festa dei Nonni a cura della Fnp Veneto
I nipoti sono “il completamento dell’esistenza” e il segno tangibile della continuità, perché “è bello sapere che c’è qualcuno oltre a me”. Tra i nonni c’è chi apprezza la posizione di “vice genitore”, con un effetto di “ringiovanimento” e un profondo senso di “corresponsabilità”. Ma non manca purtroppo, anche se i casi sono pochissimi, pure la delusione per un rapporto “inesistente”, o per sentirsi considerati solo come un “bancomat”. Questo lo spaccato che emerge dalla seconda edizione del “Questionario per la Festa dei Nonni”, che la Fnp Veneto ha diffuso agli iscritti nei giorni scorsi. Hanno risposto oltre 300 nonni da tutto il Veneto, per un totale di almeno 750 nipoti: il primo dato che emerge è che il 65,3% dei nonni si occupa regolarmente dei nipoti, ma un altro 19,5% è stato coinvolto in passatonella loro gestione.
«È la conferma che essere nonni non rappresenta solo una “categoria affettiva”», commenta Tina Cupani, segretaria generale della Fnp Veneto, la sigla dei pensionati Cisl, «ma è un vero e proprio ruolo sociale, svolto con amore e dedizione, ma anche con impegno e fatica. Senza nonni la famiglia non ce la fa. E, man mano che i nipoti crescono, si passa dai nonni baby sitter ai nonni punto di riferimento». Continua la segretaria: «I primi fanno i tassisti, i cuochi, gli infermieri, i compagni di giochi in assenza dei genitori, sia per la fiducia che questi ripongono in loro, sia per l’inadeguatezza dei servizi per l’infanzia presenti. I secondi hanno la soddisfazione di vedere che il loro bagaglio di esperienze e conoscenze è utile nel rapporto coi nipoti, nel loro percorso verso una vita autonoma e indipendente».
Purtroppo questo ruolo sociale non è ben riconosciuto, lo dice anche il 59,3% degli intervistati: «Anche se hai lavorato una vita, quando sei anziano ti senti di dover essere utile alla società, altrimenti ti dicono che sei un peso. Fare i nonni, e non solo esserlo, è proprio il primo modo in cui, da anziani, contribuiamo alla società», conclude Cupani aggiungendo con una punta di amarezza: «Ben venga il 2 ottobre e la Festa dei Nonni quale momento, per citare la legge istitutiva, “per celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale”. Ma allora sosteniamo gli anziani quando chiedono di essere rispettati: quando chiedono che la loro pensione mantenga il proprio potere d’acquisto e quando chiedono un sistema sociosanitario, di cui sono i primi utenti, che funzioni».
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