STORIE: Christelle laureata anche grazie alla Caritas
La giovane, originaria del Camerun, aiutato dai volontari di Conegliano e San Vendemiano
Nel nostro immaginario l’Africa è un continente fortemente patriarcale e in effetti, in diversi Paesi, tra donne e uomini la parità è ancora lontana. Colpisce allora la storia di Christelle Linda Zuemo, prima di cinque fratelli, nata e cresciuta in Camerun fino a 23 anni, quando il padre le propose di emigrare in Francia, perché nella terra natale non vedeva per lei un futuro, nonostante la maturità linguistica e due anni di studi universitari. Christelle ci pensò un po’, quindi accettò la proposta. Insieme andarono all’ufficio emigrazioni per fare i documenti per la Francia, Paese scelto perché vi si parla la stessa lingua utilizzata in Camerun, il francese. Ma i responsabili dell’ufficio spiegarono loro che l’Italia forse offriva maggiori opportunità e così la destinazione cambiò. Una terra totalmente sconosciuta, ma con un punto di appoggio, una zia, a Mestre. Dopo aver frequentato un corso di italiano e conseguito la certificazione B2, Christelle cinque anni fa emigrò, come tanti suoi connazionali.
Giunta in Italia decise di tentare i test di ingresso a uno dei corsi di laurea in professioni infermieristiche. Passò la selezione del corso di assistenza sanitaria che ha sede al De Gironcoli a Conegliano. Per questo si trasferì nella città del Cima, in una stanza di un appartamento condiviso con altre persone, tutti maschi. La convivenza si rivelò tutt’altro che serena, così il 9 ottobre 2019 Christelle bussò alle porte del Centro Madre Teresa della Caritas coneglianese, a Casa Toniolo. Un volontario, che aveva ascoltato la sua storia, propose a una cognata residente a San Vendemiano, da poco rimasta sola, di accogliere la ragazza. Superata qualche titubanza, la signora accolse Christelle. La Caritas foraniale e quella parrocchiale di San Vendemiano, dal canto loro, iniziarono a impegnarsi per sostenerla nelle spese e, soprattutto, con una vicinanza umana.
Qualche settimana fa Christelle ha terminato gli studi ed ora è assistente sanitaria. Si è fatta le ossa prima a Treviso, nella squadra specializzata in tamponi Covid-19, poi al centro vaccinazioni di Godega dove, per due mesi, ha iniettato vaccini dalla mattina alla sera. Purtroppo colui che le ha aperto questa strada, il papà, non ha potuto vedere la conclusione del suo cammino di studi, perché il Covid se l’è portato via a soli 54 anni.
Attualmente Christelle vive ancora a San Vendemiano ed è alla ricerca di un lavoro. È visibilmente felice e ha solo parole buone per la signora che l’ha accolta, i volontari Caritas che l’hanno aiutata, i colleghi studenti del suo corso universitario... «Vado d’accordo con tutti – sottolinea – e non mi sento diversa per il colore della pelle». «Christelle è la prova che l’integrazione è possibile – osservano i volontari Caritas –. Certo, più che nostro il merito è suo, del suo carattere e della sua determinazione». L’accompagnamento non è terminato: in questi giorni Caritas sta aiutando la giovane a trovare un lavoro di qualsiasi tipo, in attesa di un impiego adeguato al suo titolo di studio. E spiccare il volo per una vita autonoma.
Federico Citron
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