Scuole dell'infanzia: "Alle materne paritarie pieno sostegno dalla Regione"
Le parole dell'assessore Donazzan.
“Se invece di finanziare un discutibile bonus per i consumi culturali dei neo18enni il governo Renzi avesse destinato quei 250 milioni alla libertà educativa, le scuole paritarie del Veneto e d’Italia non sarebbero ridotte alla continua questua dei contributi a Comuni e Regione. La Regione Veneto ha sempre sostenuto e difeso la libertà di scelta della scuola, finanziando generosamente soprattutto la rete delle materne cattoliche, frequentate da 7 bambini su 10 nella fascia 3-5 anni. Ma nonostante i conti in regola, anzi in attivo, il nodo scorsoio del patto di stabilità sta strangolando uno dei settori di elezione della spesa regionale, cioè il sostegno alle scuole paritarie”.
Così l’assessore all’istruzione e formazione Elena Donazzan risponde all’allarme lanciato dalle scuole materne paritarie di Castelfranco, preoccupate per il ritardo nell’erogazione dei contributi 2015 e per i ventilati tagli alle poste di bilancio 2016 della Regione Veneto.
“La situazione è difficile non solo per le paritarie di Castelfranco, ma in tutto il Veneto: sono un migliaio le scuole paritarie del Veneto e molte di queste sono in credito dalla Regione dei contributi pubblici per l’annualità precedente, per un totale di 21 milioni di euro. Con la Fism il dialogo è aperto e nei ripetuti incontri con i responsabili regionali della federazione abbiamo avuto modo di spiegare la situazione e di chiarirci con reciproca fiducia e comprensione- replica l’assessore - Se il governo avesse consentito che le regioni virtuose regione come il Veneto, che ha chiuso il rendiconto 2014 con un attivo di un miliardo e 100 milioni, avessero potuto spendere i risparmi in cassa e anticipare le spettanze ai loro creditori ‘privilegiati’, i gestori delle scuole avrebbero ricevuto le quote spettanti di contributo regionale entro le scadenze prefissate. Invece siamo stati costretti – dalle regole di stabilità - a rallentare con il contagocce il flusso dei pagamenti già iscritti a bilancio. Inoltre ci sono state imposte forbici dolorose per i bilanci futuri”.
“Negli ultimi cinque anni – ricorda l’assessore - le risorse finanziarie riconosciute al Veneto, al netto della sanità, sono state dimezzate: siamo passati dai 1600 milioni del 2010 agli 890 previsti per il 2016. Inoltre le ridotte disponibilità finanziarie vengono ulteriormente compresse dagli effetti di riforme, come la legge Delrio, che hanno scaricato sul bilancio della Regione le spese per il funzionamento dei servizi delle Province”.
“Se lo Stato continuerà a tagliare risorse al Veneto – conclude Elena Donazzan - si condannerà a morte un segmento storico e importante della nostra scuola, che conta un migliaio di scuole paritarie e un centinaio di centri i formazione professionale e che sinora ha garantito il diritto e la libertà di educazione a 110 mila allievi e relative famiglie supplendo con qualità ed efficienza alle carenze del sistema scolastico statale”.
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