TREVISO-BELLUNO: i nuovi dati sulla demografia d’impresa
Bene Treviso, in difficoltà Belluno
La Camera di Commercio di Treviso e Belluno ha reso noto i dati sulla demografia d’impresa nelle due province 30 giugno 2022. Rispetto allo scorso marzo le sedi d’impresa risultano in crescita sia a Treviso (+360) che a Belluno (+54), ma il confronto con giugno 2021 evidenzia una situazione divergente: crescono a Treviso (+422) e diminuiscono a Belluno (-47). È soprattutto il comparto dell’edilizia a sostenere il trend di crescita. Continuano invece a soffrire, sia nel trevigiano che nel bellunese, il comparto del commercio e della ristorazione, mentre si mantengono più che positive le attività dell’alloggio.
Boom dell’edilizia
“Dobbiamo guardare ai dati sulla demografia d’impresa con una doppia focale – commenta il Presidente della Camera di Commercio Mario Pozza -: da un lato abbiamo ancora l’effetto Ecobonus 110% che sostiene la crescita delle imprese nell’edilizia e nelle agenzie immobiliari. Il fenomeno riguarda più Treviso che Belluno. In un anno nella Marca si contano +271 imprese edili; quasi +500 dal giugno 2019, prima della pandemia. Una crescita che rischia di essere abnorme – chiosa senza mezzi termini il Presidente – che va oltre la capacità produttiva radicata nel territorio e che in prospettiva diventa un elemento di fragilità, quando cesseranno gli incentivi”.
Soffre il commercio
“Continua invece a soffrire il comparto del commercio – prosegue il Presidente – tanto a Treviso quanto a Belluno: nella Marca, su base annua, si sono perse 63 imprese operanti nel commercio all’ingrosso, e 77 esercizi di commercio al dettaglio. Dal giugno 2019 il comparto del commercio ha perduto 577 imprese nel complesso. Analogo trend in provincia di Belluno: -14 imprese operanti nel commercio all’ingrosso su base annua, -35 esercizi di commercio al dettaglio, che salgono a -100 se si considera il triennio giugno 2019-giugno 2022”.
Recupera la manifattura
“Merita attenzione anche l’andamento delle imprese nella manifattura: si nota qualche piccolo recupero su base trimestrale – precisa il Presidente – che riguarda il legno-arredo a Belluno e la metalmeccanica a Treviso. Ma su base annua Belluno perde 38 imprese (-85 da giugno 2019), Treviso ne perde 14 (-252 da giugno 2019), concentrate soprattutto nel legno-arredo e nel sistema moda”.
Segnali di vivacità da alloggio e ristorazione
“L’alloggio e ristorazione - continua Pozza - è un comparto che esce da un periodo nerissimo a causa di Covid. Su base trimestrale, grazie alla ripartenza dei flussi turistici, ci sono segnali di vivacità della base imprenditoriale, per entrambi i settori. Su base annua, invece, tiene solo l’ospitalità (+21 imprese a Belluno, +6 a Treviso), mentre la ristorazione resta in bilancio negativo (-13 imprese a Belluno, -59 a Treviso). E stiamo ragionando su una parte dell’anno che ha beneficiato ancora del rimbalzo dell’economia nel corso del 2021. A settembre – avverte il Presidente - verranno ulteriormente al pettine una concatenazione di fattori legati alla guerra, al rincaro dei costi energetici, all’inflazione, agli effetti di lungo periodo di una pandemia ancora attorno a noi: fattori che, se non mitigati da opportuni provvedimenti, peseranno moltissimo nella propensione ai consumi e agli investimenti. L’andamento delle materie prime già sconta dei bruschi rallentamenti: il passaggio dalla frenata (magari utile per calmare l’inflazione) alla recessione è brevissimo. E se affrontiamo la situazione senza un Governo, saremo ancor più in balia degli eventi”.
(comunicato stampa)
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