Turismo locale, la necessità di fare rete insieme
Quattro incontri partecipati e apprezzati a Pieve di Soligo. Visite guidate a maggio
“Servono disponibilità alla collaborazione reciproca, al lavoro di squadra, alla partecipazione ad una cabina di regia unitaria ed efficace. Solo così potremo pensare di vincere insieme la grande sfida della novità del turismo sul nostro territorio, anche alla luce della candidatura a Patrimonio Unesco delle colline Conegliano Valdobbiadene, che potrebbe diventare presto realtà”.
In un confronto vivace e ricco di spunti interessanti, nella serata dedicata a “Ospitalità e territorio” al patronato Careni di Pieve di Soligo, hanno concordato su una linea di doverose e concrete sinergie per le azioni in campo turistico sul nostro territorio il presidente Gal Alta Marca , Giuseppe Carlet, il presidente Unpli regionale Veneto, Giovanni Follador, il presidente del Consorzio Tutela Prosecco DOCG Conegliano Valdobbiadene, Innocente Nardi, e il direttore della fondazione Marca Treviso, coordinatore della cabina di regia OGD di Treviso, Alessandro Martini, espressamente delegato dal presidente della Camera di Commercio Tv – Bl, Mario Pozza. E tutti i quattro rappresentanti hanno avuto parole di stima e di apprezzamento per il lavoro svolto nell’ambito del turismo religioso dal “Beato Toniolo” e dalle realtà diocesane vittoriese e bellunese, nella convinzione che il valore aggiunto per il territorio è rappresentato sicuramente dalla sua identità, dalla sua tradizione religiosa, da un patrimonio di valori espresso nella cultura, nella spiritualità, nell’arte sacra e nella bellezza, come hanno dimostrato le tante iniziative di formazione degli operatori a più livelli e di valorizzazione delle chiese, con l’accoglienza di visitatori e pellegrini anche negli ambienti della Foresteria Santa Maria nell’Abbazia di Follina.
Tutto questo è avvenuto nell’ambito del ciclo di incontri “Bellezza e cultura per tutti. Il turismo religioso per la vita buona delle nostre comunità”, svoltosi per quattro lunedì consecutivi dal 25 marzo all’8 aprile, promosso dall’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” in collaborazione con il Comitato Turismo Religioso delle diocesi di Vittorio Veneto e Belluno - Feltre e la parrocchia di Pieve, con il patrocinio del comune di Pieve di Soligo. Numerosi i partecipanti, giunti da ogni parte della diocesi vittoriese, con tante presenze qualificate di operatori culturali, amministratori locali, esperti d’arte, docenti di scuola, professionisti del settore e responsabili pastorali. Tra loro anche don Giuseppe Nadal, don Brunone De Toffol e don Mirco Miotto, intervenuti con apporti significativi nelle varie serate.
La conferma dell’interesse comune per la vicenda della formazione in senso innovativo per le giovani generazioni si è poi avuta nella serata dedicata ai progetti di alternanza scuola lavoro in tema di storia, cultura e arte sacra. Ivana Faramondi, del Comitato Turismo Religioso, Cristina Falsarella, direttrice dell’ufficio arte sacra della diocesi vittoriese, Maria Teresa Tolotto, responsabile dell’archivio parrocchiale e del museo del Duomo di Oderzo, hanno spiegato la genesi e l’attualità di queste azioni mirate, che hanno portato tra l’altro alla realizzazione di una guida bilingue al Duomo San Giovanni Battista di Oderzo da parte degli allievi del liceo artistico di Treviso, e all’attività in corso per la pubblicazione di altra guida del Duomo di Conegliano da parte degli studenti del Liceo Marconi della Città del Cima, in questo caso grazie alla collaborazione delle docenti Cozzuol e Maci e dell’ex allievo Somero, presenti all’incontro.Nella stessa tavola rotonda, il sindaco di Valdobbiadene e presidente del Consorzio Bim Piave Treviso, Luciano Fregonese, ha riaffermato tutta l’attenzione, la considerazione e il possibile sostegno da parte del Bim di Marca – anche in raccordo con gli enti gemelli di Belluno e Venezia, dentro la progettualità riferita all’ambiente del fiume Piave - per queste importanti attività formative.
Nella serata dell’8 aprile, un plauso convinto all’iniziativa del corso è arrivato dal Vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, che ha sottolineato il valore della bellezza e della cultura nell’ottica dell’umanesimo cristiano e della proposta di un messaggio di fede che può raggiungere nei luoghi sacri ogni persona.
In precedenza, nella prima serata su “Identità e dono”, era statoil presidente del “Beato Toniolo, Diego Grando, a inaugurare con il suo intervento sulla “mission” dell’Istituto il ciclo di incontri, seguito da tre operatori diplomati in turismo religioso alla scuola biennale superiore, che hanno parlato del culto di San Martino come icona delle due diocesi: Paola Brunello, Giuliano Ros e Cinzia Tardivel. Successivamente, il relatore del secondo appuntamento su “Fede e comunità” era stato don Gionatan De Marco, direttore dell’ufficio nazionale CEI per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, che ha parlato di “Parchi e reti ecclesiali culturali: il progetto nazionale CEI “Locus Lucis””, innovativo “piano strategico” per il turismo religioso che la Chiesa Italiana sta mettendo a punto con un simposio di tre convegni nazionali e un lavoro importante di elaborazione di linee operative per le diocesi.
Molto soddisfatto per i contenuti, le presenze e l’esito del ciclo di incontri il direttore scientifico e vice presidente dell’Istituto “Beato Toniolo”, Marco Zabotti, che ha ideato e coordinato le quattro serate, chiamato ora a dare un contributo sull’esperienza del turismo religioso anche nell’ambito dei lavori degli Stati Generali del Turismo dell’Alta Marca, organizzati con vari panel tematici nel periodo aprile – luglio 2019.
Per quanti hanno frequentato il corso è prevista la possibilità di partecipare alle visite guidate alla scoperta della bellezza di luoghi e monumenti del territorio veneto: sabato 4 maggio a Venezia, sabato 11 maggio mattina nel vittoriese nelle chiese di san Giacomo di Veglia e della Madonna degli Angeli delle Suore Giuseppine, e sabato 18 maggio mattina al centro storico e agli edifici religiosi di Portobuffolè e alla chiesa parrocchiale di San Daniele a Cavalier.
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