Un’altra morte sul lavoro, i Sindacati: “Subito il tavolo provinciale per la sicurezza e un intervento deciso dalle parti datoriali”
Il comunicato congiunto di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm.
A solo una settimana di distanza dallo sciopero di 4 ore a fine turno e dal presidio unitario sulla sicurezza sul lavoro organizzato da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm di Treviso per dire basta agli incidenti mortali, un altro episodio luttuoso è avvenuto nella giornata di oggi, lunedì 12 marzo, nel trevigiano. Roberto Romanò, 55 anni, di Tezze sul Brenta, ha perso la vita manovrando un muletto nel magazzino a Ramon di Loria della Trentin Pavimenti di San Martino di Lupari. “Non possiamo essere gli unici a esprimere forte preoccupazione per il fenomeno e a chiedere massima attenzione in tema sicurezza” fanno appello i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil provinciali a istituzioni e parti datoriali.
“Ancora una volta a distanza di pochissimo tempo richiamiamo l’attenzione di tutti i soggetti che possono fare qualcosa per evitare questa ecatombe - continuano Giacomo Vendrame, Cinzia Bonan e Brunero Zacchei -. L’applicazione delle norme sulla sicurezza è base imprescindibile, serve però investire culturalmente ed economicamente su questo aspetto. Non si può pensare che in un territorio come quello trevigiano, in una fase di ripresa e in un momento in cui si parla di Industria 4.0, si possa ancora morire nei luoghi di lavoro. Auspichiamo che il Prefetto, che si è dimostrato molto disponibile nel corso dell’incontro di lunedì scorso, avvii quanto prima la riorganizzazione del tavolo provinciale sulla sicurezza, includendovi anche i consulenti del lavoro. Chiediamo poi alle rappresentanze datoriali di fare la loro parte per avviare percorsi condivisi e interventi che mirino a diffondere la cultura della sicurezza e incentivare gli investimenti necessari nelle aziende del territorio”.
“Purtroppo questa ennesima tragedia - spiegano Mauro Visentin della Fillea Cgil Treviso, Marco Potente della Filca Cisl Belluno Treviso e Gianluca Quatrale della Feneal Uil Treviso Belluno - dimostra che gli allarmi lanciati in queste settimane sono più che giustificati. L’attenzione alla sicurezza, con la ripresa dell’economia, sta venendo meno. Bisogna stare attenti perché nuovi fenomeni di elusione, come quella contrattuale, comportano nuovi rischi per i lavoratori: chiediamo l’intervento urgente di tutte le parti coinvolte per fare chiarezza e determinare azioni comuni. Le federazioni dell’edilizia stanno conducendo da tempo una battaglia contro le aziende che non applicano il contratto corretto: non applicare il contratto dell’edilizia significa sfuggire ai controlli e alle verifiche attuate dalle casse edili e dagli enti bilaterali del settore, e significa anche eludere le norme obbligatorie di sicurezza previste dal contratto nazionale”.
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