VENETO: Covid, la pressione sugli ospedali da marzo ad oggi
La pressione è diminuita
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha diffuso un’inedita tabella nella quale si raffronta la situazione ospedaliera dello scorso 7 marzo con quella di oggi, 7 ottobre. I dati indicano con chiarezza come, tra marzo e ottobre, la pressione sugli ospedali sia profondamente diminuita.
Il 7 marzo la percentuale di ricoverati rispetto al totale dei positivi era del 31,8%, scesa oggi al 6,6% - i ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei positivi, il 7 marzo erano l’11,3%, dato sceso oggi allo 0,5% - i ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoverati, il 7 marzo erano il 46,2%, scesi oggi al 7,6% - anche la degenza media è diminuita: il 7 marzo era pari a 17 giorni più o meno 14, oggi è di 12 giorni più o meno 8 – rimane infine molto simile tra le due date prese in esame l’età media dei ricoverati in terapia intensiva (vedasi tabella allegata).
Commentando il successo generalizzato che sta avendo la tecnica dei tamponi rapidi, Zaia ha tenuto a ricordare che si tratta “di un successo tutto veneto che è stato esportato ovunque, cosa che sta avvenendo anche per il tampone antigenico mininvasivo elaborato dal dottor Rigoli (coordinatore delle 14 microbiologie del Veneto ndr.) lavorando su un’esperienza americana validata dalla rigidissima Food & Drug Adiminstration (FDA)”.
“Il Veneto – ha concluso Zaia – fin dal primo giorno della pandemia ha sempre adottato la strategia di cercare, e applicare se possibile, le buone pratiche e le novità scientifiche emerse in tutto il mondo. E se, come in questo caso, sono già validate da eminenti istituzioni scientifiche internazionali, credo debbano essere utilizzate da subito anche in Italia, senza ripartire da zero con la filanda delle verifiche, controlli e validazioni nazionali, che allungano i tempi e non aggiungono niente di sostanziale a ciò che è già stato testato nel mondo dalla scienza internazionale”.
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