VENETO: ancora in calo i morti sul lavoro
Più della metà dei lavoratori deceduti aveva un’età compresa tra i 45 e i 59 anni
“Ancora un segno ‘meno’ nella rilevazione delle vittime sul lavoro in Veneto. Nei primi sette mesi del 2019 la flessione registrata è del 24% rispetto al 2018. Ma preoccupa il fatto che lo scorso mese fosse pari al 34 per cento. Una variazione preoccupante, dunque, per una regione da sempre tra le prime in Italia per numero di infortuni mortali”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, presenta così l’ultima indagine elaborata dagli esperti dell’osservatorio mestrino, con una flessione che si sta riducendo mese dopo mese. Rimangono, poi, i numeri assoluti al di là delle percentuali. Un bilancio sempre drammatico che parla di 54 vittime, 34 delle quali hanno perso la vita in occasione di lavoro e 20 in itinere. Dati, questi, che portano il Veneto al terzo posto in Italia dopo la Lombardia (88) e il Lazio (59). Ed è sempre tra le regioni più colpite considerando esclusivamente gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro. Una graduatoria in cima alla quale si trova ancora dalla Lombardia (62); seguita da: Lazio (43), Piemonte (40), Campania (38), Sicilia (35), Emilia Romagna e Veneto (44). Gli stranieri deceduti sul lavoro nei primi sette mesi del 2019 sono 13 (9 dei quali in occasione di lavoro). Praticamente in Veneto una vittima su 4 è straniera. A Verona il maggior numero di infortuni mortali (16), Seguita da Vicenza (15) e Padova (8), Treviso (6), Venezia (5) e Rovigo (4). Nessuna vittima nel bellunese. Osservando, invece, la situazione degli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro, a contare più vittime è Vicenza (12); seguita da: Verona (9), Padova (5), Treviso e Rovigo (3) e Venezia (2). Più della metà dei lavoratori deceduti aveva un’età compresa tra i 45 e i 59 anni. I settori maggiormente colpiti dal dramma sono: attività manifatturiere, trasporto e magazzinaggio e costruzioni.
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