VENETO: immigrati, in Veneto 500 mila residenti producono il 10% del Pil
Rapporto immigrazione 2020 della Fondazione Leone Moressa
Le dinamiche sull’immigrazione in Veneto all’interno del Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della FONDAZIONE LEONE MORESSA, pubblicato con il contributo della CGIA di Mestre, è stato presentato venerdì 11 dicembre sulla piattaforma ZOOM in collaborazione con il Campus di Treviso dell’Università Ca’ Foscari e con Volontarinsieme CSV Treviso.
Veneto ancora attrattivo. Dopo il calo registrato tra il 2014 e il 2017, prosegue l’incremento della presenza straniera in Veneto. Al contrario della componente italiana (in calo), la popolazione straniera presenta valori positivi sia per il saldo naturale (più nati che morti) che per il saldo migratorio verso l’estero (più arrivi che partenze). Tuttavia, i Permessi di Soggiorno sono calati del 77,7% dal 2010 al 2019. Tra i nuovi Permessi rilasciati ai cittadini extra-comunitari, solo il 10,4% è per motivi di lavoro e l’8% è per motivi umanitari. La quota più consistente è invece per ricongiungimenti familiari (69,5%).
La popolazione straniera è mediamente più giovane di quella italiana: 33,9 anni di media contro 46,7.
L’impatto della “sanatoria” 2020. Le domande di regolarizzazione pervenute durante il periodo previsto dal DL rilancio (01 giugno – 15 agosto) sono state 15.326. Di queste, l’82% riguarda il settore domestico, mentre il 18% il settore primario. Considerando la popolazione straniera regolare residente in Veneto ad inizio 2020, le regolarizzazioni porteranno ad un aumento della popolazione straniera del 3,0%, con picchi del 3,9% a Verona e Rovigo.
Caratteristiche degli immigrati in Veneto. Gli stranieri in Veneto sono 505.955, pari al 10,3% della popolazione totale. Le principali nazionalità sono presenti in Veneto da oltre 10 anni: oltre un quarto viene dalla Romania (130 mila). Seguono Marocco (46 mila), Cina (36 mila), Albania (34 mila) e Moldavia (32 mila). Verona è la provincia con più stranieri (112 mila), seguita da Padova e Treviso (rispettivamente 98 mila e 93 mila).
A livello comunale, in termini assoluti il Comune con più stranieri è Venezia (39 mila), seguito da Verona e Padova. Osservando l’incidenza sulla popolazione residente, il primato spetta a San Bonifacio (VR) con il 18,9% e Mansuè (TV) con il 18,0%. Sopra il 17% anche Lonigo (VI) e Arzignano (VI). Il primo tra i Comuni capoluogo è Padova (16,8%).
Un decimo del PIL regionale. Nel 2019 gli occupati stranieri in Veneto sono 257 mila. Ad essi si può ricondurre il 10,3% del PIL regionale, ovvero 15 miliardi di euro di Valore Aggiunto prodotto.
Non è da sottovalutare nemmeno l’apporto degli imprenditori stranieri, che rappresentano il 9,4% del totale imprenditori: dato in crescita negli ultimi dieci anni (+24,0%), in controtendenza con la diminuzione degli italiani (-11,2%).
A livello fiscale, nel 2019 sono 446 mila i contribuenti nati all’estero residenti in Veneto. Essi hanno dichiarato mediamente 15.340 euro annui, 8.400 euro in meno rispetto alla media degli italiani, ed ogni anno versano 939 milioni di euro di Irpef.
Secondo Michele Furlan, Presidente della Fondazione Leone Moressa “la presenza straniera regolare in Veneto si conferma essenziale dal punto di vista demografico ed economico. I 257 mila lavoratori immigrati regolari portano un contributo economico imprescindibile. Questa componente va valorizzata in modo da creare sinergie con l’economia locale, evitando l’illegalità e la concorrenza sleale”.
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