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VENETO: nuovi contributi per attività agricole e imprese rurali

627 mila euro a favore delle imprese che operano nel campo del turismo rurale e di produttori di alcune colture orticole

VENETO: nuovi contributi per attività agricole e imprese rurali

Sarà pubblicato nei prossimi giorni nel BUR del Veneto il nuovo bando con il quale la Regione mette a disposizione circa 627 mila euro a favore delle imprese che operano nel campo del turismo rurale e di produttori di alcune colture orticole. Per presentare la domanda ci saranno 30 giorni di tempo a partire dalla pubblicazione del bando.

“Gli agricoltori e le imprese rurali – spiega l’assessore regionale all’agricoltura e al turismo, Federico Caner – sono stati colpiti in modo straordinario dalle conseguenze della crisi dell’epidemia COVID-19. Le restrizioni alla circolazione, nonché le chiusure obbligatorie di negozi, mercati all’aperto, ristoranti, hotel e catering, hanno causato problemi di liquidità per gli agricoltori”.

Pertanto, la Giunta veneta a giugno dello scorso anno aveva approvato la proposta di modifica al PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020 per assicurare l’accesso alle risorse del FEASR  (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale), attivando con la nuova Misura 21 aiuti alla liquidità necessaria per la prosecuzione delle attività delle imprese, in tutto 23 milioni di euro (il 2% delle risorse complessive del Programma).

A seguito dell’istruttoria svolta da Avepa sulle domande di aiuto presentate, sono state finanziate 6.347 aziende agricole per un importo complessivo di 22 milioni e 374 mila euro. La somma residua consente ora di dare vita a un secondo bando che consiste in indennizzi a favore di imprenditori agricoli professionali che:

-         operano nel campo del turismo rurale;

-         produttori di almeno una delle colture/varietà della voce radicchio;

-         nel piano colturale 2020 abbiano indicato genericamente ‘orticole’ e che sono in grado di documentare di aver prodotto una delle colture/varietà riportate alle voci lattuga, cicoria, lattuga e lattughino e radicchio, asparago e fragola.

Secondo i dati elaborati da Veneto Agricoltura la mancanza di liquidità subita nel primo semestre 2020 dal settore agricolo ammonta complessivamente a 200 milioni di euro.

“Il turismo e l’agroalimentare sono due asset strategici dell’economia veneta, parliamo infatti di oltre il 20 per cento del PIL della nostra regione – commenta Caner –. La pandemia ha prodotto impatti rilevanti sia sul turismo, sia sui vari settori del comparto produttivo primario. Di qui la necessità di garantire tutti gli aiuti possibili a settori che, particolarmente nella fase post pandemia, potranno essere una leva potente per promuovere una rapida ripresa economica”.

L’assessore Caner guarda poi alla questione del riparto dei fondi europei per il periodo 2021-2027: “Insieme ai colleghi di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Bolzano e Trento siamo al lavoro per superare le percentuali di riparto storico delle risorse dei PSR tra Regioni. Non è infatti più sostenibile il sistema per cui il 60 per cento delle risorse finiscono sempre alle cinque stesse Regioni da vent’anni. Il Veneto merita di ricevere i finanziamenti che gli spettano a partire da criteri oggettivi, come il numero di imprese e l’estensione del territorio, sinora non utilizzati. Il nuovo riparto ci consentirà di programmare la loro destinazione in risposta ai fabbisogni veneti per la ripresa dalla pandemia”.

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