VENETO: pacchetto di misure per minori e famiglie
Per oltre 36 milioni di euro
Un pacchetto di provvedimenti a tutela dei minori, della famiglia e della genitorialità. Lo ha approvato la Giunta regionale veneta che nelle ultime sedute ha varato ben 4 delibere stanziando contributi a favore del Sistema Veneto Adozioni, del sostegno all’affido familiare, dei Comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti per l’inserimento in comunità di minori. È stato inoltre deliberato lo stanziamento complessivo di 31 milioni di euro per i servizi alla prima infanzia (3 - 36 mesi) ed all'infanzia (3 - 6 anni) ai quali si aggiungeranno ulteriori 4 milioni di euro per i servizi alla prima infanzia ed all’infanzia e 1,2 milioni di euro per le spese per gli insegnanti di sostegno nelle medesime unità d’offerta, attraverso il progetto di legge di assestamento del bilancio, già all’esame del Consiglio regionale.
“La cura, la protezione, la tutela dei bambini e degli adolescenti - ha rimarcato l’assessore al Sociale - non sono solo un nostro dovere istituzionale, ma anche una scelta a cui di anno in anno prestiamo particolare attenzione stanziando fondi e promuovendo progettualità. È necessario affrontare il tema con un approccio multidisciplinare – sociale ed educativo – in modo da offrire un’efficace risposta ai bisogni “complessivi” espressi dai minori di età e dalle loro famiglie. Un impegno che la regione ha sostenuto anche con un ciclo di incontri realizzati dal 26 marzo fino al 18 giugno 2024, in ciascun territorio provinciale, a cui hanno risposto con grande partecipazione le operatrici ed gli operatori del sistema, per mettersi in gioco allo scopo di rafforzare le politiche familiari e la promozione della genitorialità positiva”.
Il primo provvedimento, per il quale sono stati stanziati 310 mila euro, punta a sostenere il Sistema Veneto Adozioni, destinando alle nove Aziende Ulss della Regione, sulla base dei dati del sistema informativo Adonet, che consente il monitoraggio sul territorio regionale dei percorsi delle coppie adottive, contributi per finanziare i progetti territoriali per l’annualità 2024-2025. I fondi serviranno per la promozione e lo sviluppo di interventi a favore della genitorialità adottiva e del minore adottato, in particolare sulle tematiche dell’attesa, dell’accompagnamento, dell’inserimento scolastico e del supporto post adozione alle famiglie adottanti e agli adolescenti adottivi.
Con un secondo provvedimento, l’esecutivo veneto ha stanziato invece 4.850.000 euro a favore di Comuni e Aziende Ulss, se delegate, per il sostegno dei progetti di affido familiare. La somma, che sarà ripartita sulla base delle spese dichiarate e validate nell’anno 2022 nel sistema informativo regionale Ge.Min.I, prevede contributi per gli affidamenti giudiziali, consensuali, residenziali, diurni o a tempo parziale purché perfezionati con decreto dell’Autorità giudiziaria.
Un ulteriore intervento prevede invece contributi a favore di Comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti, per l’inserimento in comunità di minori di età compresa tra i 6 e i 18 anni, per le rette di minori di 6 anni se accolti presso “comunità familiari” o per quelle di ragazzi di età compresa tra i 18 e i 21 anni solo in presenza di prosieguo amministrativo.
Continua infine il sostegno attraverso importanti investimenti economici nei servizi socio-educativi di qualità, con 31 milioni di euro per i servizi alla prima infanzia (3- 36 mesi) ed all'infanzia (3 - 6 anni). La delibera approvata dalla Giunta regionale stanzia 15,5 milioni di euro come contributi destinati alla gestione di asili nido, servizi innovativi e nidi nei luoghi di lavoro, per assicurare alla famiglia un sostegno adeguato e consentire l’accesso della donna al mondo del lavoro. Una cifra equivalente è stata messa a disposizione delle scuole d’infanzia non statali, di cui viene riconosciuta la funzione sociale svolta sul territorio, e a cui sono destinati contributi volti alla gestione, conservazione, manutenzione ordinaria degli edifici, delle attrezzature e degli impianti oltre che all’acquisto di materiale didattico.
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