VENETO: screening colon retto in farmacia
La sperimentazione di due anni ha dato buoni risultati
La Giunta regionale del Veneto, al fine di promuovere la prevenzione del carcinoma del colon retto, ha approvato a riguardo un documento di indirizzo, con relativo protocollo operativo, funzionale alla definizione di Accordi locali aziendali volti a disciplinare la partecipazione delle farmacie pubbliche e private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale alla campagna di screening del colon retto.
Tale determinazione nasce dalla volontà di consolidare, in via ordinaria, un percorso avviato circa due anni fa in via sperimentale per effetto di specifica normativa statale. Gli esiti di detta sperimentazione, alla quale tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, dagli Enti del SSR, alle farmacie di comunità e alla distribuzione intermedia, hanno garantito il massimo impegno, si sono infatti rilevati estremamente incoraggianti, specie in termini di risposta partecipativa da parte dei cittadini.
Indubbio è infatti il vantaggio di porre il cittadino nelle condizioni di potersi avvalere di un servizio di prossimità, quale è quello assicurato dalla capillarità delle farmacie sul territorio regionale, reso nel contempo da professionisti qualificati, il cui prezioso contributo si esplica anche attraverso una appropriata informazione circa i comportamenti da adottare per una corretta educazione sanitaria.
Il cittadino, invitato dalla Azienda Ulss a prendere parte alla campagna di prevenzione, potrà quindi recarsi presso la farmacia aderente all'iniziativa più comoda rispetto alle sue esigenze, ritirare il kit per la raccolta del campione biologico e riconsegnare quest'ultimo alla medesima farmacia per il successivo inoltro al laboratorio di analisi di riferimento.
“Aderire agli screening gratuiti di prevenzione oncologica – ha ricordato l’Assessore alla Sanità e al Sociale della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin – è un atto d’amore verso se stessi. Tramite lo screening, donne e uomini dai 50 ai 69 anni possono aderire all’offerta gratuita ogni 2 anni, tramite lettera di invito della propria Ulss, del test per la ricerca del sangue occulto fecale. E’ la scelta giusta da prendere in quanto, grazie a questo strumento di prevenzione la diagnosi è precoce e la cura diventa tempestiva con un percorso terapeutico efficace e di qualità”.
L’iniziativa si colloca nell’ambito della cosiddetta “Farmacia dei servizi”, intesa come integrazione dell’Assistenza territoriale; tema di grande attualità, rispetto al quale alta è l’attenzione della Regione del Veneto.
(comunicato stampa)
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