VOLONTARIATO: “allungare” le solidarietà!
Un appello da Padova capitale europea del volontariato
Cosa è oggi e come sta la solidarietà? È uno degli interrogativi lanciati nella tre-giorni (7-9 febbraio) inaugurale di Padova capitale europea del volontariato. La sfida che si pone oggi – è stato rilevato da analisti ed esperti – è di ampliare le solidarietà nei territori, di rigenerare un’idea di solidarietà come legame anche tra dissimili, tra estranei, tra lontani, di rompere le diffidenze che separano gli individui e favorire incontri che alimentano fiducia. In questo momento storico, infatti, si diffondono le cosiddette solidarietà “corte”, cioè solidarietà tra simili, tra soggetti mossi da interessi comuni, dai medesimi problemi, desideri, rivendicazioni. Solidali, quindi, verso chi si riconosce affine.
“La solidarietà è un sentimento e un atteggiamento verso l’altro: verso il prossimo tuo e il lontano tuo. Che è universale o non lo è. Se il volto dell’altro – chiunque sia – smette di interrogarci, rischiamo che – essendo ognuno di noi l’altro per l’altro – un giorno nemmeno più il nostro volto interrogherà la responsabilità altrui”, sottolinea in un recente editoriale la rivista Animazione Sociale del Gruppo Abele.
Ciò che sarà della solidarietà nei nostri territori è questione fondamentale perché “la solidarietà è il collante di una società... è la spinta che alimenta attenzioni al benessere altrui. In questo senso è il nutrimento oltre che il fondamento del welfare”. Non per niente all’articolo 2 della Costituzione si dice che “Lo Stato richiede alle singole persone l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Quest’ultima si concretizza nel volontariato. Che oggi fatica ad avere una dimensione universale.
Ampio approfondimento nell’Azione di domenica 16 febbraio.
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