Vittorio Veneto verso la certificazione di "Ospedale amico del bambino"
Conclusa con esito positivo la prima fase di valutazione da parte dell’Unicef.
L’Ospedale di Vittorio Veneto punta ad ottenere la certificazione di “Ospedale amico del bambino”. Si è chiusa nei giorni scorsi, con la visita di valutazione dell’Unicef, la prima fase del percorso che si avvia a portare il nosocomio di Costa ad ottenere il riconoscimento. Un riconoscimento che vedrà ulteriormente potenziate alcune iniziative già in atto (allattamento al seno e contatto precoce mamma-bambino) e alcune nuove realizzazioni, a cominciare dall’attivazione di “baby pit stop”, ovvero di spazi dedicati che saranno a disposizione delle donne, all’interno dell’ospedale, per poter cambiare i bimbi e allattare in tranquillità.
“Questo progetto - spiega il direttore generale dell’Ulss 7, Francesco Benazzi -. fa parte di un programma internazionale che aiuta i servizi sanitari a migliorare le pratiche assistenziali, rendendo protagonisti i genitori e sostenendoli nell’evento nascita e nelle scelte per l’alimentazione e la cura dei propri bambini. Il nostro obiettivo è quello di migliorare ulteriormente i servizi offerti alle donne in gravidanza e alle neo mamme e ottenere la certificazione “Ospedale amico del bambino” sia per Vittorio Veneto, il cui iter è già in fase avanzata, che per Conegliano, la cui candidatura verrà formalizzata in questi giorni”.
Il riconoscimento da parte di Unicef di Ospedale Amico del Bambino (Baby Friendly Hospital, BFH) “certifica” sia il raggiungimento di risultati importanti nella promozione dell’allattamento al seno e dell’insieme di cure appropriate ed ”amiche” della mamma e del bambino sia l’impegno della struttura ad accogliere mamme e bambini offrendo loro il massimo della “naturalità”, del comfort e, ovviamente, della qualità di cura. In questo contesto sono previste una serie di azioni tra cui, oltre all’attivazione dei “baby pit stop”, anche la promozione del parto naturale, con possibilità, per le donne, sia di scegliere la modalità di travaglio e di parto che di tenere accanto a sé in stanza il bimbo da subito dopo il parto.
La visita effettuata nei giorni scorsi dall’Unicef, il cui riscontro è stato positivo, aveva come oggetto la valutazione delle procedure, dei protocolli e degli ambienti destinati ad accogliere mamme e bambini all’ospedale di Vittorio Veneto: sono stati visionati i percorsi che le donne in gravidanza e le neo mamme effettuano per valutarne l’adeguatezza agli standard previsti. Conclusa questa prima fase, è prevista una seconda fase in cui saranno verificate – attraverso le interviste agli operatori – le competenze acquisite e una terza fase in cui, invece, saranno sentite le mamme per misurare il grado di soddisfazione.
All’ospedale di Vittorio Veneto nel 2015 si sono registrati 600 parti, l’80% dei quali naturali, con un numero crescente di donne che ha scelto il travaglio in acqua e il parto in posizioni alternative. Il 20% delle donne ha scelto di avvalersi della partoanalgesia, che viene fornita 24 ore su 24. Il 76% dei neonati è stato allattato al seno fin da subito. L’allattamento esclusivo al seno nei primi sei mesi di vita protegge da infezioni gastrointestinali, delle prime vie respiratorie, sindrome della morte in culla, obesità, difficoltà cognitive e relazione. In base ai dati dell’Oms solo il 38% dei neonati viene allattato esclusivamente al seno nei primi sei mesi.
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