DIOCESI: attività estive, ecco come si ripartirà
Difficilmente si faranno i campiscuola
Pazienza e prudenza. Questi sono gli atteggiamenti suggeriti dai responsabili della pastorale giovanile diocesana e del Noi a parrocchie, gruppi e associazioni che stanno valutando il da farsi nel periodo estivo. Il 29 maggio scorso sono state pubblicate le linee guida regionali e si è quindi vicini alla definizione di cosa si può o non si può fare. Nei prossimi giorni la Regione risponderà alle domande che i soggetti interessati (tra cui la pastorale giovanile) le hanno rivolto per avere chiarimenti sui punti ambigui delle linee guida regionali.
In diocesi alcune parrocchie stanno valutando se e come avviare iniziative. In alcuni casi si sta dialogando con le amministrazioni comunali per lavorare insieme.
Comunque l’indicazione per tutti è di rinviare l’inizio di eventuali proposte estive non prima della fine del mese di giugno.
Di certo non si potranno proporre i format (le modalità di Grest, uscite, campi…) che sono familiari e dovranno essere riviste le consuetudini. È richiesto quindi un surplus di creatività pastorale per raggiungere i giovani con l’annuncio evangelico nel rispetto delle normative anti-pandemia.
Ecco le indicazioni già definite:
- le attività si potranno fare solo per piccoli gruppi, e tali gruppi dovranno essere stabili (i componenti e gli educatori non potranno variare ma dovranno permanere stabili per tutto il tempo dell’attività);
- il rapporto educatori/ragazzi sarà: un educatore per ogni gruppo di cinque bambini nella fascia di età 0-5 anni, un educatore per ogni gruppo di sette ragazzi nella fascia di età 6-11 anni, un educatore per ogni gruppo di dieci adolescenti nella fascia di età 12-17 anni; come detto gli educatori sono vincolati al loro gruppo, non potranno passare di gruppo in gruppo, e sarà bene prevedere degli educatori supplenti in caso di assenza (che non siano già occupati con altri gruppi!);
- tale rapporto definisce anche la grandezza massima dei gruppi: cinque per l’età 0-6 anni, sette per l’età 6-11 anni e dieci per l’età 12-17 anni;
- gli educatori dovranno avere un’età compresa tra i 18 e i 59 anni;
- ogni gruppo dovrà avere spazi esclusivi, con percorsi di entrata/uscita e bagni esclusivi (si chiederà compartimentazione stagna);
- preminenza di attività all’aperto.
E poi vi sono le normative più prettamente sanitarie con cui abbiamo ormai familiarità: mascherina, soluzione idroalcolica (gel), zona accoglienza, distanziamento…; dare adeguata informazione sulle norme da rispettare per la salute pubblica; la temperatura corporea richiesta sotto i 37,5°.
Allo stato attuale appaiono troppo complesse le proposte residenziali (tipo i campiscuola…). E infatti la pastorale giovanile di Conegliano, il Centro giovanile MdG Noi-Aps sempre di Conegliano, la parrocchia di Pieve e le parrocchia di Serravalle e Sant’Andrea hanno già deciso di non organizzarli mentre l’Ac deciderà il prossimo 5 giugno.
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