Padre Jacques Hamel. Francesco autorizza il processo di beatificazione
Il Papa ha autorizzato l’avvio del processo per la causa di beatificazione di padre Jacques Hamel, il sacerdote 80enne ucciso a luglio nella sua chiesa a Rouen da due jihadisti, derogando il tempo dei cinque anni che normalmente debbono trascorrere dalla morte.
Il Papa ha autorizzato l’avvio del processo per la causa di beatificazione di padre Jacques Hamel, il sacerdote 80enne ucciso a luglio nella sua chiesa a Rouen da due jihadisti, derogando il tempo dei cinque anni che normalmente debbono trascorrere dalla morte. Lo rende noto il vescovo di Rouen Dominique Lebrun che è stato informato della decisione papale dalla Congregazione per le Cause dei Santi. L’arcivescovo di Rouen ha perciò deciso di avviare la procedura oggi, nel giorno della riapertura della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray per la prima volta dopo quel tragico 26 luglio.
Come si legge in una nota della diocesi francese: “Papa Francesco si è espresso in maniera decisa sul martirio di padre Jacques Hamel nel corso della messa del 14 settembre che ha celebrato con monsignor Dominque Lebrun, arcivescovo di Rouen, la famiglia del sacerdote e i pellegrini della diocesi. In seguito monsignor Lebrun è stato informato dalla Congregazione per le Cause dei Santi che Papa Francesco ha dato la dispensa per l’attesa dei cinque anni abitualmente necessari prima di aprire una indagine ufficiale in vista della beatificazione. Ringraziando vivamente il Papa per questo gesto eccezionale, l’arcivescovo di Rouen ha deciso, in questo giorno di riapertura della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, di avviare la procedura”.
Incontrando i giornalisti mons. Lebrun ha spiegato: “È eccezionale. È un gesto di consolazione e di impegno di fronte ai parrocchiani che avevano espresso la domanda al Papa durante un’udienza il 14 agosto scorso a Roma”. In quell’occasione, il Santo Padre, incontrando privatamente il presule, aveva detto: “Esponi la foto di padre Jacques Hamel in chiesa: è già Beato. E se qualcuno contesta dì che ti autorizza il Papa”.
La Messa di riapertura della Chiesa è stata seguita da un migliaio di persone all’interno e all’esterno dell’edificio; l’arcivescovo ha compiuto un rito di purificazione per “lavare ciò che è stato macchiato” dalla violenza. Il prelato – informa Asia News – ha asperso i muri, il pavimento della chiesa, il luogo dove è stato assassinato padre Hamel, l’altare – che i due giovani uccisori hanno colpito col coltello diverse volte -, il cero pasquale, un rosario dalla statua della Vergine. Mons. Lebrun ha anche spiegato che la cerimonia di riparazione è importante per domandare il perdono “per tutti i peccati del mondo, per i propri peccati e per tutti gli altri… I cristiani non possono domandare perdono per gli altri se non domandano perdono per se stessi”.
Suor Danielle, 72 anni, una delle tre religiose sfuggite alla violenza degli assassini, come pure Guy Coponet, 86 anni, gravemente ferito alla gola, hanno letto dei testi di penitenza e perdono dai luoghi dove erano stati aggrediti. Alla cerimonia hanno assistito anche alcune autorità e fedeli musulmani della vicina moschea. La tomba di padre Hamel, sulle colline di Rouen è diventata già un luogo di pellegrinaggio per cristiani e musulmani. Molti fedeli islamici si sono stretti ai cristiani nel dolore e nella condanna della violenza in nome di Dio.
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